di Carlo Paolo visconti
“Se è vero che ognuno danza quello che è, altrettanto vero è il modo in cui ogni fotografo usa la propria macchina è, in definitiva, il suo modo di essere. Nelle foto di Alessio Buccafusca non ci sono mai colori o chiaroscuri eccessivi, mai primissimi piani brutali. Mai espedienti tecnici per violentare un’immagine. Solo un costante, garbato osservare, una devozione composta, quel minimo di “distacco” per cogliere le qualità di interazione dei ballerini che sta fotografando “ disse Vittoria Ottolenghi, la signora della danza, o meglio della critica di danza in Italia.
Sono pochi, pochissimi gli artisti al mondo capaci come il “nostro” Alessio Buccafusca capaci di regalare le stesse sensazioni davanti alla complessa armonia di un balletto senza rompere la magia di un incantesimo. Scatti stupefacenti. Istanti rubati all’eternità. E non solo per la capacità di cogliere la perfezione e l’energia del movimento, la magia della danza. Ma anche perché riescono a dare vita ad un’emozione, a replicare una suggestione. A far vivere un sentimento. E c’è una cosa che li accomuna, che esplode chiara, nitida, evidente dalle loro opere: un enorme, grande, sconfinato amore per la danza.
“ La fotografia di Alessio Buccafusca coglie la narrazione del corpo danzante – evidenzia la curatrice della mostra Roberta Bignardi- il suo comunicare, nella frazione o durata di un momento, l’estatica unità spazio temporale che vive ilperformer. La mostra si chiuderà il 30 novembre.”
Un lungo e condiviso viaggio creativo, dalle linee più profonde della poetica bejartiana ai tanti ballerini, danzatori e amici che Buccafusca ha imprigionato nella magia del suo obiettivo, nella forza vitale del suo scatto. Tanti, tantissimi tutti i più grandi. Un percorso nella danza di ieri e di oggi da Rudolf Nureyev a Carla Fracci, da Ekaterina Maximova e il marito Vladimir Vassiliev a Elisabetta Terabust, da Paolo Bortoluzzi a Vladimir Derevianko.
Fino alle stelle dei giorni Roberto Bolle e Svetlana Zakaharova, Viviana Durante e il Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo con lacoppia del Bolshoi Ekaterina Shipulina e Sergei Filin a Maria Yakovleva e Denis Cherevycko dell’Opera di Vienna.A completare il percorso espositivo, le musiche originali di Lauro Ferrarini che ha composto per l’occasione una suite di quattro brani, fotogrammi in musica ispirati alla danza.
Danza e Fotografia sono due arti opposte, come i binari del treno… Eppur si uniscono – dice Alessio Buccafusca – Il compito del fotografo è quello di cogliere l’attimo della ballerina/o in un salto o in un Arabesque, un momento prima o uno dopo è una foto sbagliata.
La mostra si chiama “Fotogrammi di danza“ perché ? Il ritorno al fotogramma, alla pellicola, alla diapositiva, l’essenza della fotografie non è quello che si vede sul monitor, ma la stampa. La puoi osservare anche per un dieci minuti e troverai mille sfaccettature, mille particolari particolari. E, soprattutto, ti lascia dentro un ricordo, forse un’emozione.
Perché il Museo Marte di Cava dei Tirreni? Cava è una stupenda e affascinante, una città storica e di suggestione. Ho accettato con slancio e di getto l’invito della presidente del Marte Dorotea Morlicchio di creare un evento di danza per tutto il mese di novembre, mi ha subito affascinato. “Marte in Danza“ la più importante manifestazione in omaggio a Tersicore della storia della danza italiana. Un programma ricco di iniziative: cinema, danza live, laboratorio per i bambini, incontri. E come filo conduttore di tutta questa eccezionale e speciale rassegna “Fotogrammi di Danza“ la mia retrospettiva a cura di Roberta Bignardi , accompagnata dal catalogo edito da Areablu Edizioni.
Alessio Boccafusca con i suoi emozionanti “istanti “di danza mi emoziona ,anche piu’ del vero spettacolo perche’ riesce a cogliere la sua vera essenza in un immagine!
Il Maestro della fotografia. È colui che ti emoziona con le sue foto. Riesce a farti rivivere quel momento cruciale dello Scatto.