di Emiddio Novi
Com’era stato stabilito, il voto per posta degli austriaci ha capovolto dopo 12 ore il risultato delle presidenziali. Il candidato populista Norbert Hofer in vantaggio di 4 punti è arretrato e ha perso col 49,7 per cento. Il suo avversario Alexander Van der Bellen , un massone ambientalista che s’era candidato come indipendente, ha raccolto i voti di tutto lo schieramento politico, esclusi i nazionalpopulisti del Fpo
A decidere il risultato sarebbe stato il voto per corrispondenza degli austriaci che non vivono in patria. Ma la sostanza del voto austriaco non cambia. I partiti che hanno dominato per 70 anni, i popolari e I socialdemocratici, insieme non arrivano al 30 per cento. I nazionalisti hanno raccolto il 52 per cento del voto degli elettori che vivono in patria.
Ma a rendere più significativo il risultato delle presidenziali è l’analisi dei consenso. Per i nazionalpopulisti ha votato l’80 per cento degli operai, la stragrande maggioranza dei giovani, tutti quelli che sono stati penalizzati dall’Europa e dal capitalismo finanziario.
E’ un blocco sociale che si sta formando dovunque. Persino negli Stati Uniti dove in questi ultimi giorni di aprile i sondaggi danno Trump in testa e la Clinton in grandi difficoltà.
In Europa già quattro Paesi, Polonia, Ungheria, Finlandia e Slovacchia, sono collocati su posizioni nazionalpopuliste di opposizione alla turbofinanza e alla tecnocrazia europea.
Dovunque, dalla Francia all’Italia, avanza il fronte anti euro e populista. Persino la Germania, il bastione continentale del capitalismo turbofinanziario, vede scricchiolare il potere della Merkel e registrare i primi successi dalla fine della seconda guerra mondiale delle forze nazionaliste.
In Inghilterra la City, le banche, il premier Cameron, persino il G7 e il Fondo monetario internazionale sono scatenati per evitare che al referendum vincano gli avversari di questa Europa. Dagli Stati Uniti all’Austria l’opposizione alla turbofinanza, al mondialismo e alla globalizzazione avanza e conquista posizioni.
La storia sta svoltando. Ci riserva un altro destino. Non saremo schiavi del denaro e dei banchieri.