di Emiddio Novi

È la storia in diretta in una notte di libertà, rivolta, democrazia. L’Inghilterra, la patria del liberismo economico, della privatizzazione della banca centrale, della prima rivoluzione industriale, del capitalismo finanziario globale, dell’onnipotenza della City ha messo un punto e a capo nella storia

Lo ha fatto con una determinazione e un coraggio che sembrava perduto e invece è ancora un retaggio del passato.

Gli inglesi hanno resistito alle minacce della burocrazia europea, alle arcigne intimidazioni tedesche, alla vacuità degli appelli obamiani, all’assassinio di Stato della laburista Jo Cox, all’assedio delle grandi banche, alla grande alleanza tra i conservatori di Cameron e la sinistra di Corbyn, persino alle suggestioni degli allibratori.
Ha perso tutta questa gentaglia.

E la turbofinanza registra una sconfitta storica. Sembrava impossibile fino a poche ore fa. Ci si era rassegnati alle vittorie sfiorate e poi mancate per un soffio dalle forze populiste. E invece ecco in nottata la svolta, anzi la rivoluzione vittoriosa a Londra.

Crolla la sterlina, perde l’euro, il potere finanziario si abbandona al terrorismo: le tenterà tutte per dimostrare ai popoli che la libertà si paga e il suo prezzo è altissimo.

Emiddio Novi

Ma, come ripetiamo da anni, la turbofinanza imploderà come il comunismo. Il liberismo estremo voleva instaurare una sorta di comunismo dell’estrema privatizzazione.

Dove al posto dello Stato proprietario di tutto c’erano poche centinaia di uomini d’oro proprietari di tutto.
Bene, gli inglesi hanno deciso, come i polacchi di Solidarnosc, di porre fine al comunismo ultra liberista, a questo sistema disumano e infame.

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