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La rinascita

Dal vangelo secondo Matteo. “Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.” Alleluia alleluia. Con qualche giorno d’anticipo è nato il bambino. Anzi è rinato.

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“In verità, in verità vi dico, non era la riforma sbagliata, erano sbagliati gli elettori ”: sempre dal secondo Vangelo Matteo soltanto che questo è quello della seconda Repubblica.

Rieccolo, non è Fanfani (anche se  l’Amintore è un idolo  adel giglio magico) ma è Renzi, quello che invece di lasciare ha raddoppiato e non credete alla “Buddahanata” del Buddhismo Zen, solo un po’ di fumo per giustificare l’ennesimo repentino cambio di linea  politica: Mattarellum e niente congresso anticipato, niente di niente, perché non è successo niente. E le tre elezioni perse e straperse di fila? Convincetevi e il Paese che non capisce e non il Pd di Renzi che non si fa capire… E tutti gli apostoli a dire si.. Alleluia.

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Il presepe vivente di Genga il più grande al mondo

E così l’Assemblea nazionale del Pd si è tramutata nel più grande presepe vivente degli ultimi tempi, hanno chiuso la disfatta in mezza giornata, votato tutti insieme, non una autocritica, promossi tutti i bocciati dal popolo, ma un presepe del genere dove mai si era visto? La rappresentazione della seconda nascita del Gesù della rottamazione, fra applausi e squilli di trombe, una natività con i pastori di sempre ed anche qualche pastore nuovo, perché altrimenti la Leopolda allora a che serve?

Ed allora insieme a Benino, che dorme beato in un angolo ignaro di tutto quello che gli succede intorno (insomma l’avete capito il conte Gentiloni) c’è, ad esempio, Giacchettino, quello con la faccia da culo con gli occhiali che invece di mangiare preferisce fumare, si sa…

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Marianna Madia

Insieme a Festoso, quello che salta e balla davanti alla grotta, c’è, Ciaone, quello con la faccia un po’ da coglione (si, insomma Carbone) che salta si, ma da una gaffe all’altra, con la disinvoltura di chi sa di essere un miracolato, arrivato con una smart in politica. C’è Meraviglia, quella che in segno di sorpresa, agita le braccia non rendendosi assolutamente conto di quello che succede intorno a lei, che nel presepe del Nazareno si chiama però Madia, la biondina tutto sorrisetto e stupore che ancora si chiede come mai sia diventata ministra e per ben due volte…

E’ bello il presepe del Pd, si proprio bello, sarebbe piaciuto anche a Nennillo, il figlio sfaticato, di “Natale a casa Cupiello”, siamo certi, certissimi, un po’ meno al papà Lucariello più tradizionalista e concreto.

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Ma Melchiorre, Gaspare, Baldassarre? Uno spettacolo, hanno smacchiato tre cammelli che stavano in corridoio, e stanno al loro posto, come sempre in ditta. Bersani, Speranza e Cuperlo, hanno seguito la stella del riformismo, ma ancora non riescono a convincersi che quella sia la grotta giusta.

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Si, c’è l’asinello (si chiama Angelino, ormai è considerato uno di casa) c’è il bue (De Vincenti, quello per il quale è stato riesumato dopo 23 anni il ministero per il Mezzogiorno ed in sei mesi potete scommetterci finirà dietro al carro..) ma ci sono, soprattutto, San Giuseppe-Lotti, Madonna-Boschi e Gesù Bambino-Renzi. “Oh ragassi siamo arrivati fin qui superando il deserto del referendum per trovare un’altra volta questi tre qui? Ma porco boia ragassi, teniamoci stretti l’oro, l’incenso e la mirra, al massimo diamo ottanta euro che il bambino con quelli pare faccia miracoli. Questo lungo viaggio e siamo di nuovo qui a tenere il piede in due scarpe.”

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“Tu scendi dalle stelle, o Re del cielo, e vieni in una grotta al freddo e al gelo, e vieni in una grotta al freddo e al gelo. O Bambino mio divino, io ti vedo qui a tremar. O Dio beato! Ah, quanto ti costò l’avermi amato! Ah, quanto ti costò l’avermi amato…” Canta, canta l’Assemblea del Pd, il piccolo Renzi è rinato, doveva lasciare per sempre ed ecco che si è organizzato un Natale tutto suo: ha lasciato il buco del Montepaschi che aveva consigliato essere un affare a tutti in televisione, e che ora vale sotto zero; ha lasciato il bubbone migranti senza aver portato a casa nulla, anzi isolando l’Italia, accerchiata e derisa; ha lasciato una legge elettorale (l’Italicum) approvata come fece solo Mussolini, da buttare nel cestino senza mai essere utilizzata; ha lasciato un Jobs Act fatto di 150 milioni di voucher, un lavoro ad ore spacciato per indeterminato; ha lasciato una legge di stabilità piena di buchi ed un debito pubblico ai massimi storici.

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Ed alla fine ha lasciato il governo, ma ha rimesso tutti i suoi ministri al loro posto, uno straordinario esercito di Franceschiello, con la farsa di riesumare dopo 23 anni il ministero per il Mezzogiorno (chissà perché forse si è accorto che al Sud non bastano le fritture di pesce di De Luca) e ripescato quello dello sport (chissà forse perché si è accorto che i giovani gli hanno in massa voltato le spalle) e tutto questo per i pochi mesi di governo che ci saranno fino alle prossime elezioni. Il Paese ed il suo governo va all’ammasso e lui, il nascituro, va al supermercato a fare la spesa, aspettando Carnevale. Quando con una maschera Zen, tornerà in campo. Alleluia…

g.p.s

 Ps. Mi viene un dubbio: dovevo dire chi è la cometa del presepe renziano? Veramente pensavo fosse scontato. La stella cometa del Pd renziano, chi altri può essere se non Vincenzo De Luca?

nnnn

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