best_a56d4dbe266c5d9c0c87_Aschwitz_photo_by_JCC_teen

Il giorno del dolore

di Nico Pirozzi –

Per una particolare coincidenza del calendario ebraico e di quello gregoriano la memoria a cui rimandano il 27 Nisan e il 24 aprile vanno oggi a sovrapporsi. Allo stesso identico modo con cui, a distanza di pochi decenni, la tragedia del popolo armeno (che ogni 24 aprile commemora il milione e mezzo di vittime del “Medz Yeghern”, il giorno del Grande male) trovò le condizioni ideali per replicarsi con quella del popolo ebraico, che oggi celebra “Yom HaShoah”, la giornata del ricordo della Shoah.

Il Medz Yeghern , il genocidio armeno

Il Medz Yeghern , il genocidio armeno

Nico Pirozzi

Nico Pirozzi

Una giornata densa di ricordi e di significati, che sarei desideroso di conoscere con quale spirito trascorreranno i nipotini dei “Giovani Turchi”, che dapprima teorizzarono e, successivamente, pianificarono e portarono a termine il massacro di almeno un milione e mezzo di loro concittadini di etnia armena.

E anche quel “galantuomo” di Erdogan che, a cento e più anni di distanza dalla prima grande mattanza del Ventesimo secolo, continua ostinatamente a negare le responsabilità del suo popolo, minacciando fino a due anni di carcere contro quanti affermano, o hanno sostenuto il contrario, come lo scrittore e premio Nobel per la letteratura Orhan Pamuk, e il giornalista armeno Hrant Dink, messo definitivamente a tacere nel gennaio di undici anni fa.

Orhan Pamuk

Orhan Pamuk

Ma una giornata così particolare, dove il ricordo delle vittime riporta sotto i riflettori anche quello dei carnefici, dovrebbe dire qualcosa anche ai tedeschi. Alla Cancelliera Angela Merkel e al suo ministro della Difesa, la signora Ursula von der Leyen, ad esempio. Ma anche al presidente dell’associazione “Volksbund Deutsche Kriegsgräberfürsorge”, l’organizzazione umanitaria tedesca che da quasi cent’anni gestisce gran parte dei cimiteri di guerra sparsi in Italia.

Julia Klochner, Angela Merkel e Ursula von der Leyen

Julia Klochner, Angela Merkel e Ursula von der Leyen

Sembrerà strano ma l’offesa alla storia e alla memoria che anche e soprattutto in giornate come quella di oggi si respira nel cimitero militare tedesco di Costermano, sulle alture che sovrastano il versante veronese del lago di Garda, è davvero insopportabile. Insolente e blasfemo come almeno tre dei nomi incisi nelle grosse pietre a forma di croce che raccontano della vita e della morte di poco più di ventiduemila soldati tedeschi periti nel corso della seconda guerra mondiale.

cimitero militare tedesco di Costermano,

Cimitero militare tedesco di Costermano,

Tre uomini (ammesso che un simile sostantivo sia moralmente accettabile per dei criminali di guerra) direttamente responsabili della morte di milioni di uomini, donne e bambini.

 

Come Christian Wirth, il “selvaggio cristiano”, il cui passatempo preferito era quello di far seppellire vivi i bambini deportati nel campo di sterminio di Belzec, direttamente responsabile della morte di almeno due milioni di persone massacrate nei Vernichtungslager di Chelmno, Belzec, Sobibor e Treblinka, ma anche di circa duecentomila disabili tedeschi sui quali il “selvaggio cristiano” ebbe modo di fare apprendistato prima di passare alla mattanza degli ebrei.

Christian Wirth, il “selvaggio cristiano

Christian Wirth

Una storia sostanzialmente simile a quella di Franz Reichleitner e di Gottfried Schwarz, i cui nomi da sessant’anni o giù di lì fanno degna compagnia a quelli dell’ l’SS-Sturmbanführer Christian Wirth. Le cui presenze non offendono solo la memoria dei sei milioni di ebrei morti durante gli anni della Shoah, ma anche di tutti i tedeschi e di tutti gli europei per i quali certe “consuetudini” continuano a ricordare un passato mai passato.

CondividiShare on Facebook0Tweet about this on TwitterPin on Pinterest0Share on Google+0Share on LinkedIn0Email this to someone

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>

Altri post dello stesso Autore