di Ernesto Santovito
Sarri si sa ama la notte. “Giocare a mezzogiorno mi fa schifo”. Il profeta con la tuta l’aveva detto un mese fa che lui questa partita all’ora dell’aperitivo non la voleva giocare. Eppure sino ad ora per il suo Napoli mattiniero le statistiche stagionali erano lusinghiera, vittorioso due volte su due, esattamente l’opposto del Sassuolo sconfitto tre volte su tre. Mezzogiorno di fuoco doveva essere e mezzogiorno di fuoco è stato.
Una girandola d’emozioni sotto il sole dopo una prima mezzora sonnecchiante: un Hamsik frastornato e quasi inguardabile che regala un gol agli avversari; due pali (clamorosi, davvero), di Mertens (ma anche un gol per lui) e Insigne; il ritorno al gol di Milik e di Berardi, un golazo di tal Mazzitelli e le inutili proteste azzurre nel finale di gara per un presunto fallo di mano di Cannavaro ( ma si è trattato di nitido colpo di testa ) che non c’era, e che Damato ha, quindi, ben giudicato.
Il Napoli fa ritorno a casa con tanto rammarico e un solo punto e l’ennesima occasione persa. Anche per Sarri che non perde l’occasione per lanciare l’ennesima polemica. “Con Damato siamo un po’ sfortunati: a Genova non ci diede un rigore clamoroso. Quello di oggi su Mertens, dalla panchina mi sembrava netto: Su 18.870 spettatori se ne sono accorti 18.869, mentre l’altro era al bar. O siamo sfortunati noi o lui è scarso e se è scarso va fermato”. Contento lui…