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L’eroe di carta mangia come un topo

di Gianpaolo Santoro –

Eccolo qua Marwan Barghouti , l’ultimo “eroe” terrorista, l’uomo che ha invocato la rivolta delle carceri, che ha tentato di coagulare intorno al suo nome l’ultimo attacco ad Israele, che con la complicità del New York Times ha scritto un editoriale al mondo cercando di riabilitarsi e riabilitare le sue sporche lotte. Eccolo qua, l’uomo che ha lanciato lo sciopero della fame mangiare di nascosto come un topo una tortilla nel bagno della prigione, smascherato impietosamente dai filmati prodotti dal “Prison Service ” di Israele, svergognato come l’ultimo degli imbroglioni, svergognato come l’ultimo dei bugiardi,  l’ultima menzogna di una storia basata sulle menzogne. Eccolo qui un uomo senza parola.

Marwan Barghouti

Marwan Barghouti

Decine e decine di manifestazioni pro Barghouti  sono state effettuate in gran parte del mondo: “si sostengono bevendo acqua e sale”, si ripeteva come un mantra: abbiamo avuto una singolare manifestazione anche alla nostra  Camera dei deputati, una sorta di grido d’allarme di alcuni deputati del Campo Progressista, un modo per scuotere le coscienze. Centinaia di prigionieri dal 17 aprile l’hanno seguito nelle carceri facendo lo sciopero della fame e così hanno fatto quelli dello Shabibah, il movimento studentesco di Fatah. Tutto questo è stato così tradito nell’angolo buio di un bagno da un uomo che ancora una volta non ha saputo dar seguito alla sua parola. Che ha detto una cosa e ne ha fatto un’altra.

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La protesta alla Camera pro Marwan Barghouti

Ora si potrà fare tutta la dietrologia di questo mondo come già qualcuno ha cominciato a fare (dicono che è stato messo del cibo come esca e bla  bla bla ) ma questo non cambia di una virgola la situazione: Barghouti era, ed oggi è ancora di più, un eroe di carta, un vile terrorista con un pedigree sporcato dal sangue, come solo può essere quello del capo durante la Seconda Intifada della Brigata dei Martiri di Al Aqsa, ala combattente e oltranzista di Fatah, di un uomo che ha a suo carico 21 capi di imputazione per omicidio che gli sono valsi ben cinque ergastoli.  Un uomo che merita solo disprezzo. E silenzio.

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