1494244354197.jpg--_allah_akbar__macron__uno_di_noi___il_mondo_islamico_gia_esulta

Macron, utile idiota dell’islamismo

di Yves Mamou *

Durante la guerra fredda con l’Unione Sovietica, li chiamavano gli “utili idioti”. Queste persone non erano membri del Partito comunista, ma lavoravano per esso, ne parlavano positivamente e condannavano le idee di Lenin e Stalin. Nel XXI secolo, il comunismo è scomparso, ma l’islamismo lo ha rimpiazzato come principale minaccia mondiale. Come il comunismo, l’islamismo – o il totalitarismo islamico – colleziona i suoi “utili infedeli”, proprio come il comunismo produceva i suoi utili idioti. C’è però un’importante differenza: nell’Unione Sovietica, gli utili idioti erano intellettuali. Ora, gli utili infedeli sono uomini politici, e uno di loro è stato appena eletto presidente della Repubblica francese.

Yves Mamou

Yves Mamou

Emmanuel Macron, utile infedele, non è un sostenitore del terrorismo o dell’islamismo. È molto peggio: non riesce neanche a vedere la minaccia. Subito dopo gli orribili attacchi del 13 novembre 2015 a Parigi, Macron ha dichiarato che la società francese deve assumersi “una parte di responsabilità” nel “substrato in cui il jihadismo ha potuto prosperare”.

“Qualcuno, con il pretesto che ha la barba o un nome che potrebbe sembrare musulmano, ha il quadruplo delle possibilità di non avere un lavoro rispetto a un altro che non è musulmano”, ha aggiunto Macron. Secondo lui, ritornare in Francia dalla Siria, con tanto di kalashnikov e una cintura esplosiva, sarebbe un gesto di ripicca da parte di un disoccupato di lunga data?

da-il-foglio

Macron ha quasi accusato i francesi di essere razzisti e “islamofobi”. “Abbiamo una parte di responsabilità”, egli ha ammonito, “perché questo totalitarismo si nutre della diffidenza che noi abbiamo lasciato sedimentare nella società (…) e se domani non ce ne occuperemo, dividerà [gli spiriti] ancor di più”. Di conseguenza, ha concluso Macron, la società francese “deve cambiare ed essere più aperta”. Più aperta a cosa? All’Islam, ovviamente.

Il 20 aprile 2017, dopo che un terrorista islamista ha assassinato un poliziotto, ferendone altri due, a Parigi, Macron ha detto: “Non intendo inventare in una notte un programma di lotta contro il terrorismo”. Dopo due anni di continui attacchi terroristici sul territorio francese, il presidente della Repubblica considera i problemi di sicurezza del paese come trascurabili?

Emmanuel Macron, le mouvement En Marche a désormais un référent dans le Val d'Oise. C'est Mohamed Saou, 31 ans, ...

Emmanuel Macron e Mohamed Saou

Inoltre, il 6 aprile, in piena campagna presidenziale, Barbara Lefebvre, docente e autrice di libri sull’islamismo, ha rivelato agli spettatori del programma televisivo di France2 L’Emission Politique la presenza di Mohamed Saou nella squadra della campagna elettorale di Macron. È stato Saou, un responsabile dipartimentale del movimento politico di Macron “En Marche”, ad aver twittato la classica dichiarazione islamista: “Io non sono Charlie”.

Percependo lo scoppio di un potenziale scandalo, Macron ha congedato Saou, ma il 14 aprile dai microfoni di Beur FM, un’emittente radiofonica francese musulmana, credendo di essere fuori onda, Macron ha detto: ” Saou ha fatto delle cose un po’ radicali. Ma ad ogni modo, Mohamed è un tipo a posto, in gamba”. “In gamba”, presumibilmente perché Mohamed Saou stava cercando di raccogliere voti musulmani per Macron.

Mohamed Louizi

Mohamed Louizi

Saou è un caso isolato? Certo che no. Il 28 aprile, Mohamed Louizi, autore del libro Pourquoi j’ai quitté les Frères Musulmans, ha pubblicato su Facebook un articolo dettagliato che accusava Macron di essere un “ostaggio del voto islamista”. Ripubblicato da Dreuz, un sito web cristiano anti-islamista, l’articolo di Louizi forniva nomi e date, spiegando come il movimento politico di Macron sia stato ampiamente infiltrato da militanti dei Fratelli musulmani. Sarà interessante vedere come molti di loro saranno candidati del movimento di Macron alle prossime elezioni legislative.

Il 24 aprile, l’Unione delle organizzazioni islamiche di Francia (UOIF), che è considerata il rappresentante francese dei Fratelli Musulmani, ha pubblicamente esortato i musulmani a “votare contro le idee xenofobe, antisemite e razziste del Front National e chiesto loro di votare in massa per Macron”.

French independent centrist presidential candidate Emmanuel Macron gives a thumbs up as he leaves the polling station after casting his ballot in the presidential runoff election in Le Touquet, France, Sunday, May 7, 2017. Voters across France are choosing a new president in an unusually tense and important election that could decide Europe's future, making a stark choice between pro-business progressive candidate Emmanuel Macron and far-right populist Marine Le Pen. (ANSA/AP Photo/Christophe Ena) [CopyrightNotice: Copyright 2017 The Associated Press. All rights reserved.]

Emmanuel Macron

Perché? Macron è un dichiarato promotore dell’islamismo in Francia? È più politicamente corretto dire che è un “mondialista” e un “attivo promotore del multiculturalismo. Come tale, egli non considera l’islamismo una minaccia nazionale, perché, per lui, la nazione francese o, come egli ha detto, la cultura francese non esiste. Macron ha di fatto negato che la Francia è un paese con una cultura specifica, una storia specifica e una letteratura o un’arte specifica. Il 22 febbraio, in visita a Londra dove ha incontrato i cittadini francesi, Macron ha dichiarato: “La cultura francese non esiste, esiste una cultura in Francia ed è diversa”.

In altre parole, sul territorio francese, la cultura francese e le tradizioni francesi non hanno alcuna priorità rispetto alle culture importate dagli immigrati. Lo stesso giorno, a Londra, egli ha aggiunto: “L’arte francese? Non l’ho mai vista!”.

Ma in un’intervista al magazine anti-islamista Causeur Macron ha affermato: “La Francia non è mai stata né mai sarà un paese multiculturale”.

1484088020127.jpg--francia__lione_e_nelle_mani_dei_musulmani__e_ora_le_donne_hanno_paura

Da politico, Macron non si rivolge alla popolazione francese, ma a destinatari segmentati. In Algeria, egli ha detto che la colonizzazione francese è stata un “crimine contro l’umanità”. Evidentemente, Macron sperava che questa dichiarazione lo avrebbe aiutato a fare incetta dei voti dei cittadini francesi di origine algerina.

Durante la campagna presidenziale, Macron ha sempre detto alle persone quello che loro volevano sentire. I francesi potrebbero subire una delusione scoprendo che per Macron l’idea di appartenere a una patria, di pensare alle frontiere e di avere una lingua madre, una letteratura o un’arte specifica non è altro che spazzatura.

*opinionista Le Monde

CondividiShare on Facebook0Tweet about this on TwitterPin on Pinterest0Share on Google+0Share on LinkedIn0Email this to someone

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>

Altri post dello stesso Autore