Federica Ottombrino e Marilena Vitale, le due scugnizze della musica, reduci dal successo sul web del videoclip ‘O mele, per la regia di Chiara Borzacchiello, prodotto su etichetta Europhone Records da Gennaro de Concilio con Cinzia Fonticelli, con la produzione artistica e gli arrangiamenti di Arcangelo Michele Caso, hanno intrapreso un percorso di crescita, di palco in palco e di successo in successo (mercoledì 21 giugno saliranno sul palco della Festa della Musica, nella suggestiva cornice di piazza del Gesù). Ecco il racconto del loro percorso artistico ed umano attraverso un’intervista concessa al Napoletano.
Com’è cambiata la vostra musica rispetto agli inizi? E’ sicuramente cambiata tantissimo, perché non potevamo immaginare che un giorno ci saremmo esibite per un pubblico. La cifra stilistica, quindi, risultava essere molto più intima, di grande autenticità, connotata da un’intensa passione. Oggi la nostra musica e i nostri testi si confrontano con il pubblico stesso in un inevitabile e necessario dialogo che ha conferito nuove consapevolezze ai nostri testi. Ci siamo rese conto che le canzoni possono divenire veicolo di messaggi davvero importanti, che la musica può parlare per noi, esprimere un pensiero, veicolando idee e visioni del mondo.
Ed a livello di contenuti? Quando scrivi per te stesso a ben vedere racconti la tua storia, ti ‘esponi’. Quando scrivi sapendo che c’è un pubblico ad ascoltare lo sguardo inevitabilmente si sposta dall’interno all’esterno, su quello che hai intorno, quello che accade, e forse la tua storia si incrocia, si interseca e si confronta con altre vite, magari simili o del tutto diverse, suscitando suggestioni e commistioni.
Se doveste individuare un elemento che in questo momento vi identifica a livello stilistico? Ultimamente amiamo ‘mischiare’ la lingua napoletana con elementi attinti dalla cultura che ci appartiene da millenni. Pensiamo ad esempio al mito greco, le cui componenti di solito possiedono una morale molto forte. Si tratta di persone, che hanno espresso il loro pensiero attraverso il mito, che hanno saputo dire cose davvero significative, in grado di far riflettere. Ieri come oggi, dunque, per molti versi si possono considerare dei maestri.
Quali sono i vostri progetti tra presente e futuro? Riuscire ad intraprendere ed a proseguire questo percorso in musica, anche grazie ad un supporto costante da parte della nostra etichetta discografica, per noi è stata una cosa rivoluzionaria. Per il futuro, quello che ci auguriamo è di riuscire a far sentire forte il timbro dell’emotività, sempre e comunque, nel nostro sound e di “riempirlo” di ispirazione. Di mantenere intatta la voglia di fare musica e di non ridurla mai ad un mero mestiere.
Per Federica Ottombrino, poi, la strada artistica si incrocia con un sogno e un obiettivo personale: quello di salire sul palco con il pancione, anche per lanciare un messaggio importante per tante donne, quello che sia possibile coniugare vita lavorativa e famiglia, anche in una vita “raminga” come quella di chi fa musica. Perché, come sottolinea la sociologa Chiara Saraceno, il miglior modo per essere certi che un figlio possa essere felice è che la madre lavori.