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Il culto della libertà

 di Enrico Mentana

Io non ho mai creduto alle leggi che comprimono o penalizzano le opinioni, neanche nel caso di quelle estreme (come il negazionismo sull’Olocausto). L’ho detto, scritto e motivato molte volte. Sta a tutti noi studiare e comprendere le lezioni della storia. Non spetta ai giudici o ai legislatori decidere quali sono gli insegnamenti dei fatti passati. Mettere fuorilegge un’idea battuta dalla storia vuol dire averne ancora paura.

Enrico Mentana

Enrico Mentana

E vuol dire anche darle una patente di perseguitata, di vittima, che nessuna ideologia crollata, in Italia, in Germania, in Russia può meritare, visti gli orrori che fascismo, nazismo e sovietismo hanno perpetrato nella repressione del dissenso.

La differenza tra la democrazia e gli altri sistemi è proprio il culto della libertà. Non è solo il tributo a chi per ottenerla ha sacrificato la propria vita. E’ proprio l’ideale di libertà che ha fatto vincere le democrazie.

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E tra le libertà che una società democratica deve coltivare gelosamente c’è proprio il rispetto di tutte le idee, nella convinzione che la forza della ragione sia sempre maggioritaria, specie per i popoli che hanno già conosciuto i regimi totalitari e loro fanatismi e arbitrii.

I nostalgici poi ci sono e ci saranno sempre. E’ inevitabile, è comprensibile, è umano. Decine di milioni di italiani avevano creduto nel fascismo, tra cui tanti dei protagonisti della successiva nascita della repubblica. Dovremmo piuttosto studiare ancora e di più su come sia stato possibile, e perché, un così esteso consenso.

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Sandro Pertini

Ma la storia non marcia mai all’indietro. E il tempo dei fascismi e dei comunismi è finito in Europa con la fine del Novecento. Non sarà il trovarobato dei social a riportarli in vita.

E’ stata anche la saggezza dei grandi partigiani a insegnarcelo. All’inizio del 1983, intervistato da due giovani giornalisti del tg1, alla domanda se avesse dei timori a causa del centenario della nascita di Mussolini, che cadeva quell’anno, Sandro Pertini rispose ridendo. “Ma è morto, è morto!”

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