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La biorma del mondialismo

di Emidio Novi

Il mondialismo ha perso la battaglia decisiva della guerra che aveva scatenato contro le nazioni, i popoli, le sovranità. L’arma letale che doveva risolvere le sorti della guerra era quella dell’immigrazione, vera e propria bioarma.

 Emiddio Novi

Emiddio Novi

Una guerra che doveva sconvolgere popoli, culture, tradizioni, che doveva essiccare radici millenarie di affinità, di ceppi linguistici, di sostanzialità.

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I popoli sommersi dalle ondate migratorie dovevano trasformarsi in moltitudini di senza patria e senza radici, senza terra e senza cultura. Su questa moltitudine privata della sovranità, della lingua, della moneta e del governo nazionali avrebbe esercitato un potere incontrollato il sistema finanziario con i suoi collaborazionisti, tra cui anche il miliardo di cattolici trasformati in affiliati a una sorta di Ong mondialista, tipo la Chiesa di Papà Francesco e l’Islam istituzionalizzato.

La battaglia che si è combattuta negli ultimi 3 anni è stata durissima. Ma i popoli non hanno ceduto sotto la pressione dei nuovi barbari dell’immigrazione selvaggia. Hanno resistito e costretto le classi dirigenti collaborazioniste e corrotte ad arretrare. A rimangiarsi le parole d’ordine sull’accoglienza, sul meticciato universale e sulla fine delle diversità.

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La guerra che si è combattuta è stata una guerra in cui è stata schierata l’arma totale, la bomba demografica dell’invasione dei migranti che avrebbero sconvolto economie, culture, tradizioni. La guerra delle invasioni migranti si è abbattuta su popoli che dovevano essere inermi, indifesi, incapaci di reagire a un ricatto morale: resistere e rinnegare i principi di accoglienza, solidarietà integrazione di cui il politicamente corretto è stata ideologia e nuova religione.

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Gli invasori non erano armati. Apparivano indifesi, deboli, miseri, suscitavano compassione e solidarietà. La bomba demografica, pensavano i mondialisti, una volta schierata in campo disarmava moralmente la reazione identitaria dei popoli che si rifiutavano di annegare nell’oceano mondialista. Il pacifismo, il terzomondismo, la memoria colpevolizzando del colonialismo avrebbero abbattuto qualsiasi resistenza. Si sbagliavano. Come Ulisse con le sirene i popoli hanno resistito al tormento insidioso e schiavizzante. Hanno indossato l’armatura populista e hanno accettato battaglia costringendo i mondialisti a una rovinosa fuga. Si riorganizzeranno e ritorneremo. E anche i popoli si stanno riorganizzando e riarmando…

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