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Giggino “Settesciocchezze”

di Paolo Bracalini

“In qualunque altro Paese europeo un premier si sarebbe già dimesso. Di cosa altro deve essere sospettato per poter compiere un decoroso passo indietro in segno di rispetto delle istituzioni e degli italiani? Quale altra bassezza etica e quale altra accusa giudiziaria devono piovergli addosso per liberarci della sua presenza?» s’indignava Luigi De Magistris nel 2011, quando il premier Silvio Berlusconi fu indagato per il caso Ruby.

Perché riproporre vecchi articoli, reportage, interviste? Volando alto con Giorgio Manganelli, scrittore, giornalista potremmo dire che “una civiltà letteraria non è fatta di letture, è fatta di riletture”. Più semplicemente il ripresentare alcuni articoli rappresenta una grande opportunità. Un modo per scoprire giornalisti o protagonisti di un’altra generazione, di conoscere o ricordare fatti, dimenticati. Per riproporre interviste e reportage dei giorni nostri.

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A tre anni di distanza, dopo che Berlusconi è decaduto da senatore per la effetto della legge Severino, è proprio De Magistris non solo ad essere condannato, ma a decadere da sindaco per via della medesima legge Severino. E cosa fa? Un ricorso al Tar per “incostituzionalità delle legge Severino”.

È l’ultima carta che l’ex pm, lanciato in politica da un altro ex pm, Antonio Di Pietro, prova per salvarsi dal “decoroso passo indietro” da sindaco di Napoli che proprio non vuole fare, malgrado la sospensione già notificatagli dal prefetto.

Lorenzo Guerini

Lorenzo Guerini,vicesegretario Pd

Mentre il Pd napoletano raccoglie le firme per sfiduciarlo, e il vicesegretario Lorenzo Guerini chiede di “staccare la spina” alla stagione De Magistris, il sindaco sospeso, nel frattempo autonominatosi ”sindaco di strada”, conta le ore che lo separano dalla decisione della prima sezione del Tar Campania, presieduta dal presidente del Tribunale amministrativo regionale Cesare Mastrocola.

   

I suoi legali (affiancati dagli avvocati dell’Avvocatura del Comune di Napoli costituito ad “adiuvandum “, cioè a sostegno di De Magistris, spiega il Corriere del Mezzogiorno ) hanno presentato una richiesta di sospensiva del provvedimento che ha sospeso De Magistris da sindaco. Si attende il verdetto già per giovedì 23, salvo rinvii. Se il Tar gli darà ragione, De Magistris tornerà sindaco il giorno stesso. E tutto sarebbe congelato fino ad una pronuncia della Corte costituzionale, con tempi inevitabilmente dilatati. Perché il ricorso dell’ex pm punta proprio su quello, sulla incostituzionalità della legge Severino, tema su cui ovviamente non può pronunciarsi un Tar ma solo la Consulta.

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La giunta fantasma si riunisce al ristorante

Nell’istanza, finora tenuta top secret, si chiede il rinvio ai giudici costituzionali – e quindi il reintegro di De Magistris nelle sue funzioni – perché la legge Severino avrebbe profili di incostituzionalità. I punti su cui lavora la difesa di De Magistris sarebbero due. Il tipo di reato che fa scattare la norma, cioè l’abuso d’ufficio (per cui De Magistris è stato condannato in primo grado a 15 mesi di reclusione pena sospesa) applicato a sindaci e assessori. Un sospetto “eccesso di delega” del governo rispetto ad un ente locale che viene così amputato dei suoi vertici. L’altro aspetto è la retroattività, già emerso nel dibattito sulla decadenza di Berlusconi.

Beniamino Migliucci

Beniamino Migliucci, presidente dell’Unione Camere Penali

“La legge Severino è già stata applicata a molti amministratori locali, ma sul piano interpretativo restano dubbi non ancora sciolti – spiega il presidente dell’Unione Camere Penali, Beniamino Migliucci, alla Gazzetta del Mezzogiorno -. Se si ritiene che si tratti di una norma sanzionatoria allora non dovrebbe essere retroattiva.

E nel caso di De Magistris la norma è stata approvata dopo l’apertura dell’inchiesta, mentre il processo era in corso”. Dunque ci sono i margini per considerarla incostituzionale, e su quelli punta De Magistris che spera di ribaltare “l’ingiustizia” subita (“Sono onesto fino al midollo, questo è regime. Siamo fiduciosi nei ricorsi che avvieremo. Torno presto”).

Nel frattempo continua l’inedita fiction “Il sindaco di strada”. Sul suo sito De Magistris aggiorna la popolazione sull’attività on the road : “Oggi ho visitato scuole, ospedali e luoghi pubblici dei tre quartieri Marianella, Posillipo…”, “Domenica tra musei e città metropolitana”, “Oggi ho ascoltato le cittadine e i cittadini dei quartieri Scampia e Soccavo” etc.

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Giggino rap alla Clementino

Attivissimo non solo su strada ma anche su Twitter, dove accusa di incostituzionalità anche la circolare del Viminale sulla non validità dei matrimoni omosessuali celebrati all’estero. Incita il suo elettorato a “Resistere, Resistere, Resistere: a Napoli pagine di resistenza per opporci a cricche, mafie, caste politiche, affaristi e massonerie deviate”, e presta la voce al rap di una nuova etichetta musicale indipendente napoletana “Suono Libero Music”. Con la speranza di tornare presto occupato, come sindaco, grazie al Tar.

 (Paolo Bracalini, il Giornale)

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7 pensieri su “Giggino “Settesciocchezze”

  1. Rosalba Caliman

    Paolo Bracalini, non credo mi risponderai mai, ma ti scrivo lo stesso. Il dovere di un giornalista è dire la VERITA’. Hai scritto: ” A tre anni di distanza, dopo che Berlusconi è decaduto da senatore per la effetto della legge Severino, è proprio De Magistris non solo ad essere condannato, ma a decadere da sindaco per via della medesima legge Severino. E cosa fa? Un ricorso al Tar per “incostituzionalità delle legge Severino”. INESATTO: Condanna di primo grado per abuso di ufficio non patrimoniale. La delega che ebbe il Governo Monti per la legge di incandidabilità era chiara: “incandidabilità SOLO per i condannati con sentenza definitiva (art.76 Costituzione), infatti lei stessa dichiarò, il 6 novembre 2012: «Abbiamo», ha sottolineato il ministro, «i paletti fissati da una legge delega, che sono quelli relativi alla condanna definitiva e al patteggiamento: di questi limiti il governo non potrà non tener conto, perché altrimenti si rischierebbe un eccesso di delega. Bisogna stare molto attenti a non fare una legge che magari è più completa, ma che poi diventa contraria alla Costituzione: su questo occorre fare chiarezza». Vedi ( http://www.lettera43.it/politica/incandidabilita-severino-non-si-superi-la-delega_4367571391.htm ). Come fai a dichiarare su cosa punta il ricorso al TAR se proprio tu scrivi : ” Nell’istanza, finora tenuta top secret … ” RIBADISCO: dovete scrivere la VERITA’ … parla di cos’ è una legge delega, di come non sia stata rispettata se vuoi rispettare il tuo dovere di giornalista.

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    1. RedazioneRedazione Autore articolo

      1) Gentile signora, lei ha letto un articolo in una rubrica che si chiama Rileggiamoli e dove c’è come incipit “Perché riproporre vecchi articoli, reportage, interviste? Volando alto con Giorgio Manganelli, scrittore, giornalista potremmo dire che “una civiltà letteraria non è fatta di letture, è fatta di riletture”. Più semplicemente il ripresentare alcuni articoli rappresenta una grande opportunità. Un modo per scoprire giornalisti o protagonisti di un’altra generazione, di conoscere o ricordare fatti, dimenticati. Per riproporre interviste e reportage dei giorni nostri.” Quindi sarebbe bastato un minimo di attenzione e meno arroganza per capire che Paolo Bracalini, lavora al Giornale e se ha qualcosa da controbattere al suo articolo e vuole una risposta da lui deve scrivere li.

      2) Gentile signora, i suoi richiami alla verità, sono opinabili e fuori luogo per il tono e per il modo. E il tono arrogante di certo non l’aiuta ad esporre le sue tesi. Di certo lei ha il diritto di dire quello che pensa e di partecipare al dibattito sulla Legge Severino che c’è nel Paese da ormai un anno ed al quale hanno partecipato fior fiore di costituzionalisti con opinioni diverse. Se vuole si accodi. Le lezioncine etiche però, mai come in questo caso, sono fuori luogo. Rispettando il suo punto di vista, cosa che dovrebbe imparare a fare anche lei, le ricordo il primo comma dell’articolo 8 della Legge Severino. Buona giornata

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      1. Rosalba Caliman

        Io mi sono firmata. Invece lei chi è? A chi devo rispondere? Leggo REDAZIONE allora mi rivolgo a chi mi ha scritto. Chiedo scusa per non aver notato Paolo Bracalini (il Giornale), né l’incipit, ma bastava che lei scrivesse che dovevo commentare con lui … e lo farò Mi chiedo perché mi rimproveri ARROGANZA: “… Quindi sarebbe bastato un minimo di attenzione e meno arroganza per capire che Paolo Bracalini, lavora al Giornale e se ha qualcosa da controbattere al suo articolo e vuole una risposta da lui deve scrivere li …. “. Per lei ricordare il dovere di un giornalista è arroganza? Anche voi intoccabili? Che strano l’arroganza la leggo in lei per i modi con cui si rivolge a me! Sa, non sono stupida, la legge delega va rispettata e il Governo Monti aveva avuto la delega per “condanne definitive” e la stessa Severino raccomandava di rispettare ciò se no si scriveva una legge incostituzionale, come poi è successo. QUESTO NON è OPINABILE, è la verità … e poi perché tanto risentimento se l’articolo non l’ha scritto lei? Poi pensi di me ciò che vuole, sopravvivo, ma io NON sono giornalista, lei si, ed è stato poco simpatico con ciò che mi ha scritto … Auguro io a lei una buona serata e un buon lavoro, quindi legga lei … io ho letto la delega, lei?
        ROSALBA CALIMAN
        IO MI FIRMO

        “2) Gentile signora, i suoi richiami alla verità, sono opinabili e fuori luogo per il tono e per il modo. E il tono arrogante di certo non l’aiuta ad esporre le sue tesi. Di certo lei ha il diritto di dire quello che pensa e di partecipare al dibattito sulla Legge Severino che c’è nel Paese da ormai un anno ed al quale hanno partecipato fior fiore di costituzionalisti con opinioni diverse. Se vuole si accodi. Le lezioncine etiche però, mai come in questo caso, sono fuori luogo. Rispettando il suo punto di vista, cosa che dovrebbe imparare a fare anche lei, le ricordo il primo comma dell’articolo 8 della Legge Severino. Buona giornata”

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        1. RedazioneRedazione Autore articolo

          Gentile signora, prima di contestare più o meno garbatamente giornali e giornalisti, dovrebbe sapere che quello che viene pubblicato da un giornale è da ascrivere comunque al direttore. E’ la legge sulla stampa. Quindi la sua richiesta è pleonastica. Nessun risentimento semplici puntualizzazioni su punti di vista. Le ripeto la diaspora sulla legge Severino, vede impegnati molti di costituzionalisti: mi permetta di non considerare chiuso il discorso con la sua opinione.

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  2. Rosalba Caliman

    REDAZIONE non è la mia opinione, ma quella della Severino:
    http://www.lettera43.it/politica/incandidabilita-severino-non-si-superi-la-delega_4367571391.htm
    CHE RIPORTA le sue parole:
    L’incandidabilità scatta per le condanne definitive e per chi patteggia: andare oltre sarebbe un eccesso di delega e quindi contrario alla Costituzione.
    Dal ministro della Giustizia, Paola Severino, è arrivato uno stop netto alle proposte di far scattare l’interdizione dalla candidatura al parlamento anche chi per è condannato in primo grado oppure di consentire la candidatura a chi ha patteggiato.
    LA GUARDASIGILLI: «NO ALL’ECCESSO DI DELEGA». «Abbiamo», ha sottolineato il ministro, «i paletti fissati da una legge delega, che sono quelli relativi alla condanna definitiva e al patteggiamento: di questi limiti il governo non potrà non tener conto, perché altrimenti si rischierebbe un eccesso di delega. Bisogna stare molto attenti a non fare una legge che magari è più completa, ma che poi diventa contraria alla Costituzione: su questo occorre fare chiarezza».
    Lo ha dichiarato lei che superare i paletti della legge delega avrebbe creato una legge incostituzionale. Quello che è successo e a cui può porre rimedio solo la Consulta.
    E con questo la saluto cordialmente e le auguro buon lavoro
    Rosalba Caliman

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