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Poteri forti e nobiltà
Le pagine gialle del renzismo

di Paolo Ariete

Una sorta di flash mob dell’endorsement. Un modo per dare sostegno al giovane Premier, per non farlo sentire solo. Ma non una lettera, una mail, una telefonata: no, ovvio, sarebbe una banalità. E, soprattutto, non ci sarebbe il riflesso pubblico, che in tempo di posizionamenti e strategie, ha sempre il suo bel valore.

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Allora, si prende una intera pagina del Corriere della Sera e si pubblica l’elogio di Renzi, e al diavolo la minoranza del Pd, i detrattori, Scalfari e lo stesso De Bortoli, vuoi mettere lo sfizio di sbugiardarlo, sul giornale che ancora firma se pure con contratto a tempo determinato? E non ci sono tanti giri di parole, sin dal titolo si capisce dove si vuole andare a parare.  “Noi sosteniamo Matteo Renzi” è il titolo. E la firma con evidente nonchalance è un gruppo di “semplici italiani” che appoggiano il governo. Che poi, diciamoci la verità, tanto semplici non sono. Anzi. Si parla tanto in questi giorni di “poteri forti” e di “salotti buoni” che si starebbero coalizzando contro il giovin Rottamatore che tutto vuole fare e, soprattutto, disfare. E singolare, se non divertente, come vedere che fra i firmatari di questo appello abbondino nomi importanti della finanza e dell’imprenditoria e tanta famiglie nobili e di peso del Belpaese…

Clarice Pecori Giraldi

Clarice Pecori Girald

“Il nostro Paese sta vivendo una delle sue più difficili stagioni. L’indeterminatezza delle scelte, il continuo rinvio delle decisioni, il declino dei suoi valori popolari hanno portato l’Italia sul limite di un baratro che potrebbe avere conseguenze ben più drammatiche di quanto visto fin qui. A questa urgenza sta cercando di rispondere Matteo Renzi con un governo creato con la decisione e il cipiglio di una volontà giovanile che non cerca sconti né per sé né per le scelte da affrontare. È comprensibile che questa azione trovi ostacoli, critiche e anche attriti.

Gerolamo Caccia Dominioni

Gerolamo Caccia Dominioni

Ma non è accettabile che si lasci il suo sforzo privo dell’appoggio dei cittadini che si identificano con la sua volontà di non mollare, di battersi e di cercare un futuro per l’Italia e per i suoi giovani. Noi, semplici italiani, con questo piccolo gesto intendiamo rompere il muro di silenzio che ha avvolto il Presidente del Consiglio dopo i duri attacchi di questi giorni. Noi, come tanti altri, desideriamo andare avanti. Insieme a chi ci crede. Matteo Renzi sta cercando di farlo. Noi siamo con lui”. Beh, più chiari di così.  Altro che le 400 mila tessere di partito che si sono perse, direbbe il Premier, questo è quello che conta, il consenso nel Paese che poi si riscontra anche nelle urne..

Federico Lal

Federico Lalatta Costerbosa

Ma chi sono questi 108 boy scout che hanno voluto firmare l’appello, come sono composte le pagine gialle del nuovo renzismo, quello non ancora dichiarato, ma che ora è stato ufficializzato e sancito sul maggiore quotidiano italiano, in modo che tutti sappiano come stanno le cose, gli amici e gli amici degli amici.

Ma torniamo ai firmatari, quei semplici cittadini. In realtà, come ha ricostruito Andrea Giacobino sul suo blog, i firmatari non sono proprio semplici cittadini. Infatti, c’è Alberto Milla, fiorentino di nascita e già fondatore della banca Euromobiliare ai tempi di Carlo De Benedetti, di cui oggi è vicepresidente, presiede anche Equita Sim, una delle società di intermediazione regine a Piazza Affari guidata da Francesco Perilli. Poi c’è Anna Cristina du Chene de Vere, presidente della finanziaria Ida e vicepresidente di Publitransport, società leader nella pubblicità guidata dai fratelli Fabrizio e Federico. E ancora: c’è Antonio Perricone.

Marco Rocca, Vannozza Guicciardini Paravicini, Bonnie Clearwater, Mayor Kevin Burns

Marco Rocca, Vannozza Guicciardini Paravicini, Bonnie Clearwater, Mayor Kevin Burns

Ma sarà il Perricone amministratore delegato di Amber Capital, società di gestione nel cui board c’è persino Carlo De Benedetti, o il Perricone già in Rcs e oggi presidente di Ntv, operatore ferroviario privato lanciato da Luca Cordero di Montezemolo, Diego Della Valle e Intesa, oggi in grave tensione finanziaria?

Claudio Biscaretti di Ruffia

Claudio Biscaretti di Ruffia

Poi c’è Clarice Pecori Giraldi: fiorentina, nume tutelare in Italia della grande società internazionale di aste Christie’s. Non manca Federico Schlesinger, un top manager di Intesa Sanpaolo. Poi ci sono  Federico Lalatta Costerbosa (socio anche del sito Linkiesta.it), Gerolamo Caccia Dominioni (ex amministrato delegato di Benetton) e Vannozza Guicciardini, autorevole membro del FAI,  Alessandra Ferrari de Grado e Claudio Biscaretti di Ruffia.

 

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