di Eduardo Palumbo
Catenaccio. Cioè scheda bianca. Si aspetta quando i giochi sono più facili, altroché il coinvolgimento di tutti, basta con i giochetti, le pretattiche, i veleni ed i franchi tiratori. Aspettiamo la quarta votazione. Prudenza, massima prudenza.
Certo scottano ancora nel Pd, i e più 200 “traditori” di Marini ed i 101 di Prodi, questa volta nell’assemblea dei grandi elettori, niente acclamazione meglio il voto, ognuno alzi la manina bene in alto, si faccia guardare negli occhi. I renziani di ferro sentinelle della decisione e, se non bastasse anche la diretta streaming, meglio avere le immagini, e meglio che le vedano tutti.
E così fra una scheda bianca e l’altra si è concluso il rito della prima votazione per l’elezione del Presidente della Repubblica. Nessuno ha raggiunto il quorum dei 673 voti richiesti nei primi tre scrutini. Sono state 538 le schede bianche, 120 i voti per Ferdinando Imposimato (mancano all’appello 9 grillini), 49 quelli per Vittorio Feltri, qualcuno per Luciana Castellina, per la radicale Emma Bonino e per Stefano Rodotà. Ma anche qualche preferenza Paolo Mieli, Claudio Sabelli Fioretti, Giancarlo Magalli, Ezio Greggio e Sabrina Ferilli.
“Il candidato che abbiamo scelto è Sergio Mattarella. Spero che da sabato mattina potremmo rivolgerci a lui come signor presidente “. Matteo Renzi all’assemblea dei Grandi elettori del Pd ha indicato il nome del giudice costituzionale come successore di Giorgio Napolitano. Il nuovo che avanza, viene da tirare un lungo sospiro…
“Non siamo stati noi a non rispettare i patti ma è stato Renzi a non rispettarli. Nulla sulla persona, che ho chiamato per spiegargli il voto di Forza Italia, ma Sergio Mattarella non è una candidatura condivisa. Non voteremo Mattarella anche dopo la quarta votazione”. Alfano al momento non si sbilancia. Ci sono ancora 24 ore. E nella giungla tutto può accadere.