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Il colpo d’Ala di Renzi

 di Eduardo Palumbo

Uno dopo l’altro i tasselli del mosaico si intrecciano alla perfezione. Il puzzle di Renzi comincia a prendere chiaramente forma, la vecchia balena bianca (con qualche macchiolina rosa, tanta dc, un pizzico di sinistra) si sveglia da un lungo letargo, un Partito democratico riveduto e corretto, dove gli ex comunisti stanno ai margini, sempre di più fuori dalle leve di comando, perennemente sull’uscio della porta, un piede dentro, l’altro fuori, l’angosciosa sensazione di fare solo tappezzeria a via del Nazareno.

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Verdini e renzi

Una nuova balena bianca laica, senza scudocrociato, senza riferimenti marcati alla fede e alla religione. E soprattutto senza ideologie, destra, sinistra, centro, ormai sono parole senza senso, ancoraggi che la il popolo 2.0 non capisce e nel quale non si identifica.  Renzi è convinto che solo con una grande marmellata deideologizzata si può bloccare la crescita del Movimento 5 Stelle e arginare la rinascita del Centrodestra

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Civati, Fassina, Cofferati, se ne sono andati sbattendo la porta, un lungo braccio di ferro è ingaggiato con la sinistra Dem che continua ad essere maltrattata ed inascoltata: la vecchia ditta cara a Bersani ormai da tempo è solo un ricordo. Renzi non li vuole cacciare, pensa solo ad emarginarli e a non trattenerli. Di penultimatum in penultimatum prima o poi decideranno che cosa vogliono fare da grandi, stanno ancora a prendere le distanze, a far notare le contraddizioni del Premier segretario (prima contro l’abolizione dell’Imu e contrario ai contanti ora nettamente favorevole) come se servisse a qualcosa. Tutto rimbalza nel nuovo Pd, tutto è veloce, tutto è, prima di tutto, elettorale.

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Alfano e Casini

Chiamatelo partito della Nazione, o chiamatela Democrazia renziana, le basi sono state gettate. Verdini ha effettuato lo strappo con Forza Italia, il suo taxi è sempre in movimento, Camera o Senato, è un continuo strappare deputati e senatori a Berlusconi per portarli sotto l’Ala di Renzi. E nulla fa desistere il premier segretario dalla bontà di questo abbraccio, per molti mortale. Secondo quanto riferito da un sondaggio dell’Huffington Post , un Pd Verdinizzato farebbe crollare i consensi al 25,1 per cento.

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Fabrizio Cicchitto

Ora poi anche i nodi del nuovo centro destra, unico partito che si conosca di destra organico alla sinistra, stanno per venire al pettine. Dopo l’addio della De Girolamo  e quello di Quagliariello (solo da ufficializzare) è arrivata l’ora di calare la maschera. La tesi di Ncd, formazione in antitesi a Renzi, partito che vorrebbe aggregare intorno a se la destra italiana, si è sfaldata progressivamente. Al di fuori delle ambiguità è venuto Fabrizio Cicchitto che in una intervista ad Hp non ha esitato nel dire “che è arrivato il momento di sciogliere Ncd. Sto dicendo non solo che deve cambiare nome perché adesso è l’ora di costruire un nuovo centro con tutte le forze politiche parlamentari che finora frantumate e divise hanno sostenuto il Premier. Tenendo conto che    Renzi è una cosa e il Pd un’altra…” Il grande valzer è cominciato, la legge sulle Unioni civili farà il resto….

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