di Emiddio Novi
Il 98 per cento degli ungheresi che ha votato, ha votato contro l’Europa e gli arrivi dei migranti. I giornali cantano vittoria con le televisioni perché il premier Orban non è riuscito a portare alle urne più del 44 per cento degli aventi diritto al voto.
Ma il risultato del referendum era scontato. E moltissimi elettori non sono andati a votare. E allora ecco i media annunciare: non passa la linea Orban. Il 98 per cento che ha votato per impedire gli arrivi non conta nulla per gli europeisti e i mondialisti. Chi si contenta gode e a Bruxelles ormai sono ridotti a fingere di non capire e a festeggiare le sconfitte. Gli europeisti in Ungheria sono una minoranza screditata e si identificano con la sinistra che anche a Budapest è liberista, amica dei banchieri e mondialista.
I populisti dall’Ungheria alla Polonia avanzano a valanga. Anche se tra di loro i nazionalisti più estremisti spesso, come in Ungheria, con la guerra dichiarata ai governi rischiano di fare il gioco degli avversari.
L’estrema destra ungherese conta poco meno del 20 per cento dei voti e facendo propaganda per l’astensionismo ha fatto il gioco degli europeisti. Loro sono per l’uscita immediata dell’Europa e ritengono la politica di Orban troppo moderata.