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Marini, una riforma pessima

“Nel merito è una riforma pessima. Non si è mai visto un presidente del Consiglio (peraltro nemmeno parlamentare) che propaganda e sponsorizza una riforma costituzionale. Bisognerebbe invece garantire imparzialità tra le parti senza tentare di influenzare la volontà popolare”. Il Presidente emerito della Corte Costituzionale Annibale Marini ad Affari italiani.it ha espresso il suo punto vista sul referendum

“Il dibattito in corso sul referendum trascura un “piccolo” particolare e cioè che questa riforma costituzionale nasce senza una legittimazione parlamentare; non ci dimentichiamo che la Consulta ha dichiarato incostituzionale le leggi elettorali della Camera e del Senato! Di fronte ad un parlamento dichiarato illegittimo bisognava sciogliere il Parlamento e indire nuove elezioni, questo dice la sentenza!”.

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Annibale Marini

“Invece come se la sentenza non fosse stata mai pubblicata il presidente della repubblica dell’epoca  (Napolitano ndr) non trova niente di meglio che fare riforme. E questo è molto grave. Il Presidente della Repubblica avrebbe dovuto sciogliere le Camere: è un tipico caso di scuola. Tutto invece si poteva fare tranne che fare riforme e per giunta riforme costituzionali”.

Secondo i sostenitori del Si ci sarebbero grandi risparmi. Ma è davvero così. Ma secondo il presidente emerito della Corte Costituzionale, a quanto pare, non è così. “Ma quali risparmi: il Senato come struttura burocratico/amministrativa avrà gli stessi oneri economici di prima, per cui dov’è il risparmio?”

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Altro argomento abusato dai sostenitori della riforma. Si accelera in modo determinante il procedo legislativo. Ma è veramente così? “In Italia non abbiamo certo bisogno di accelerare il processo legislativo, semmai abbiamo bisogno di una seria delegificazione (e fare delle serie leggi di sistema) con tutte le leggi che ci sono. Tra l’altro anche oggi quando il governo vuole le leggi vengono approvate in brevissimo tempo.”

 

Terza questione: il mercato. Si sostiene che il mercato vuole, chiede le riforme. “Il mercato chiede cose completamente diverse, non chiede queste riforme. Il mercato vuole una effettiva diminuzione dei tempi della giustizia civile, ad esempio. Il mercato chiede una seria riforma fiscale che non strozzi il paese di tasse, il mercato chiede che se una persona viene assolta dallo Stato poi lo Stato non possa di nuovo ricorrere contro l’assoluzione emanata dallo stesso Stato. Queste sono le cose che vuole il mercato non le riforme della Costituzione. Se l’economia italiana è ferma non è certo colpa della Costituzione….”

 

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