di Sergio Gallo
Nei giorni scorsi, in un suo editoriale apparso sul Corriere della Sera il professore Sabino Cassese si chiedeva ; l’opposizione, dov’è l’opposizione ? E, riferendosi chiaramente al centrosinistra, rilevava che in una situazione come quella italiana, la minoranza “non solo non propone alternative, ma non trova neppure la forza di far sentire la sua propria voce”.
Sa solo distinguersi, definirsi negativamente (“no al razzismo”, “con l’Italia che non ha paura”), non sa identificarsi con una politica, è incapace di interpretare bisogni diffusi e proporre degli ideali”. Insomma, ma questa è una mia considerazione, una nullità, un ectoplasma che va a rimorchio del governo legastellato, limitandosi a pronunciare dei “no” ai provvedimenti del governo ma senza proporre alternative, senza avere in Parlamento la forza di contrapporsi.
Ho appreso dai giornali che mentre a Ravenna il segretario (?!) Maurizio Martina chiudeva la festa nazionale dell’Unità, denunciando la peste delle correnti, a Firenze, in contemporanea, Matteo Renzi, restando serio, faceva appelli all’unità del partito. Poi lancia un avvertimento,in stile bullomafioso, “se pensano di essersi liberati di me hanno sbagliato”.
E, intanto, di congresso, reclamato a gran voce a Ravenna dai presenti ,non se ne parla neppure. Con questi dirigenti del PD i pentastellati governeranno per l’intera legislatura.