Alla Campania la cassa della massoneria
Fratelli coltelli, il Gran Maestro dei Maestri è Stefano Bisi l’inventore del “groviglio  armonioso” 
di  Franco Meda

Alla Campania
la cassa della Massoneria

di Franco Meda

Si è votato per eleggere chi guiderà l’Italia (del grande Oriente). Ed è questa la prima notizia visti i tempi. Votare ormai non è più una consuetudine italiana. Alle urne si sono recati 11.490 Fratelli Maestri della Comunione sui 16.059 degli aventi diritto. Bisi è il Gran Maestro,  Giovanni Esposito è il nuovo Gran tesoriere. 

E’ la fine dell’era Raffi una guida forte, non certo “invisibile”, un Capo che ha sempre impresso una forte determinazione, sempre in prima fila, mai un passo indietro. E senza peli sulla lingua. Amici molti, ma non sono mai mancati neanche i nemici. Fratelli coltelli, i giochi di potere sono il succo della massoneria.  Al suo insediamento, nell’ormai lontano 1999 Raffi affermò che la massoneria “doveva ripudiare l’affarismo e diventare una casa di vetro”.

Gustavo Raffi è di Ravenna, ed il suo cuore ha sempre battuto a sinistra. E lo ha anche detto pubblicamente ma, poi, fu travolto dalle critiche e venne accusato di tutto e di più. Golpista, presidenzialista, affarista (si è raddoppiato l’emolumento annuo a 130 mila euro) familista (ha affidato all’agenzia turistica del fratello l’organizzazione dei viaggi e soggiorni a Rimini per l’annuale Gran Loggia, il parlamento massonico).

raffi

Gustavo Raffi

Quando arrivò a Villa il Vascello, la splendida sede romana del Goi, aveva un obiettivo dichiarato: rinnovare la Massoneria e far dimenticare le ombre del passato. Il riscatto della storia nel nome dei fratelli. La gente deve capire che  “la P2 è stata al Grande Oriente come le Br al Partito comunista”. Quanto sia riuscito nel suo intento è difficile da dire. Di certo lascia dei numeri che la dicono lunga. Quando si insediò i massoni del Goi erano 13 mila, oggi sono esattamente 22.181. Le Logge erano meno di 600, oggi sono quasi mille. L’età media dei fratelli si è notevolmente abbassata, sono stati riallacciate le relazioni (che erano state sospese) con la massoneria svizzera, belga e francese. Con la riforma elettorale (“un Maestro un voto”), Raffi ha esteso la partecipazione alle elezioni massoniche a tutti i Maestri (oggi sono 16.252), mentre prima votavano soltanto i Maestri Venerabili (quelli a capo di una Loggia). Una piccola rivoluzione, su questo non ci sono dubbi. Democrazia partecipativa la chiamano quella che si esprimo con i computer…

stefano bisi

Stefano Bisi

Sergio Bisi è un giornalista. Lui ama definirsi un giornalista, si racconta così. “A dieci anni ho scoperto che volevo fare il giornalista. Il primo articolo? La morte di Luigi Meroni, avvenuta il 15 ottobre, il giorno del mio decimo compleanno: le pagine di quel giornalino erano i fogli a protocollo a righe e le foto erano disegni. Un periodico “Siena nord”, poi una parentesi alla Gazzetta di Siena, quindi Antenna Radio Esse, un’emittente privata ricca di informazione e nell’ ’82 Tvs-televideosiena che ha gli studi all’Osservanza, in un convento. Trasmettemmo il Palio di Siena alla moviola, tanti consensi ma anche molte critiche. Ma il nostro contratto di affitto venne rotto all’improvviso quella notte che venne trasmesso un filmino osè.  Ho sempre avuto- continua Bisi- una vita professionale, come dire, non facile. Ho un contratto di sei mesi alla Rai di Firenze, ma come metto piede, la redazione si mette in sciopero. Quarantotto ore di protesta, astensione audio -viedeo contro di me: l’accusa sono lottizzato. Ed era vero, per carità chi dice il contrario? Ma, in quella sede Rai, quanti erano quelli assunti dopo aver vinto un concorso…?” Un giornalista vero, insomma. Ma non solo. In realtà è molto di più, è un collettore di interessi più o meno palesi, un uomo dai mille agganci e dalle tante amicizie. Non si diventa Il gran Maestro del Goi, se non si hanno certi requisiti. Ed ora come governerà l’esercito di grembiulini ? “Raffi ha mostrato la strada dell’apertura verso l’esterno. Io siccome ho sempre amato complicarmi la vita, mi sono affiliato a una loggia di via Montanini a Siena, nel 1982, un anno dopo lo scandalo P2. Si andava alle riunioni alla chetichella e i fratelli mi dicevano di stare attento a non farmi vedere quando uscivo in strada. Oggi ci si ferma fuori dal portone a chiacchierare. Ma faremo ancora di più, spero di poter affiliare molti giovani. Con la crisi dei valori e della politica, con la desertificazione delle anime, dove altro dovrebbe andare un giovane?”

La sua lista “Presenza, laicità, tradizione” (Sergio Rosso, Gran Maestro Aggiunto, Santi Fedele, Gran Maestro Aggiunto, Antonio Seminario, Primo Gran Sorvegliante, Pasquale La Pesa, Secondo Gran Sorvegliante, Claudio Bonvecchio, Grande Oratore, e Giovanni Esposito, Gran Tesoriere) ha ottenuto 5315 voti, il 46,26 per cento (basta superare il tetto del 40 per cento per evitare il ballottaggio)  delle preferenze.  Domani la Commissione elettorale nazionale (Cen), al di la di clamorose sorprese, convaliderà il voto. La cerimonia di installazione del prossimo Gran Maestro si terrà nel corso della Gran Loggia di Rimini (4-6 aprile) alla presenza delle rappresentanze delle massonerie estere.  La voce di Bisi è rimasta registrata più volte nelle intercettazioni dell’inchiesta sull’aeroporto di Ampugnano, mentre parlava con due degli indagati, il presidente Mussari e l’amministratore delegato della società aeroportuale Enzo Viani, ex dirigente Montepaschi ma anche fratello massone, nonché amministratore di Urbs, la società che controlla il grande patrimonio immobiliare del Goi, da Villa il Vascello all’ultima delle Logge, vera cassaforte dei massoni.

La massoneria in Campania

La Campania, pervasa da clan e “famiglie”, che incidenza ha la massoneria? Quanti fratelli sono fra noi? Tantissime sono logge sparse in tutta la regione. Sono 38 quelle ufficiali e molte di esse si trovano in provincia di Napoli. Alcune di esse si chiamano “Oriente” perché ispirate a un unico principio: il grande Oriente, una sorta di Shangrilà, di mondo perfetto che i “muratori” cercano di costruire su questa terra. In provincia di Napoli sono 21 le logge presenti . Sono intitolate a grandi pensatori eretici (come la Loggia Giordano Bruno), oppure a grandi patrioti (la Loggia dei figli di Giuseppe Garibaldi o la Loggia Giuseppe Mazzini). Non mancano i richiami ai filosofi dell’antica Grecia, in odore di esoterismo (la Loggia Pitagora). I gruppi sono presenti in tutte le province per un migliaio di adepti. Le logge vivono una situazione di forte indipendenza, Tutte, però, sono coordinate da un vertice circoscrizionale, che comprende le logge campane e lucane. Compito del coordinamento è quello di indirizzare le attività delle singole logge. Ogni loggia fa capo alla circoscrizione di riferimento. Il presidente del collegio dei “venerabili maestri della Campania e della Lucania” è Michele di Matteo. E’ agente generale di assicurazioni, ha 50 anni ed è iscritto nella massoneria almeno da 20 anni.

Gaetano Esposito Giovanni Esposito e Geppino Troise

Gaetano Esposito, Giovanni Esposito e Geppino Troise

La Campania è rappresentata sino ad ora nel governo della massoneria italiana ai massimi livelli. Nella giunta del Grande oriente d’Italia, infatti, è presente Giuseppe Troise, con la qualifica di “Gran sorvegliante di secondo livello”, un ingegnere napoletano, di 69 anni, consulente di società nel settore sanitario, appartenente dal 1972 alla loggia “Losanna” (205) di Napoli dove è stato iniziato e ha rivestito la carica di maestro venerabile nel 1988. Non continuerà a ricoprire l’incarico. Chi invece è “riconfermato” nel suo ruolo  ai massimi livelli nazionali è Giovanni Esposito, dottore commercialista di 45 anni, che ricoprirà il ruolo importante di “Gran tesoriere”. Presidente del Collegio circoscrizionale, in sostanza venerabile tra i venerabili delle logge del Grande Oriente d’Italia, disseminate in Campania e in Basilicata, è Livio De Luca docente al conservatorio San Pietro a Majella di Napoli. La massoneria campana ha un indirizzo pubblico a Napoli: Galleria Umberto numero 27. Grandi stanze con parquet: diversi salotti con divani comodi, luce soffusa, alle pareti i labari di alcune delle logge affiliate in Campania, diverse sale da cerimonia, (luoghi in cui si svolgono gli incontri tra i maestri e gli aspiranti) tappeti in quantità, spalti in legno e una specie di altare riservato al maestro. La sede, all’interno di un anonimo palazzo al terzo piano, è annunciata da una targa in marmo. Più alla luce del sole di così…

massoneria

 

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Un pensiero su “Alla Campania
la cassa della Massoneria

  1. Laura

    Salve,
    Mi chiamo Laura e sono di Caserta, scrivo la presente perché da qualche anno mi sono avvicinata alla cultura della massoneria e ne sto redigendo una tesi per la mia laurea. A tele proposito vorrei chiedere se fosse possibile poter visitare la loggia massonica situata a Napoli ed eventualmente poter scambiare qualche chiacchiera con qualcuno che possa darmi delle nozioni in più, utili per la mia tesi, nonché per una cultura personale.
    Grazie e cordialmente saluto.

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