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Cosa rossa o croce rossa?

 di Eduardo Palumbo

Delusi, fuoriusciti, emarginati, frustrati, eccoli qui quasi tutti insieme alla ricerca di un partito, di un leader e di un futuro. C’è un bel po’ di sinistra Dem, quelli che si sono scocciati di beccare porte in faccia e sorrisetti, quelli che “per la ditta si può fare tutto ma fino ad un certo punto”, c’è Sinistra e Libertà post Vendola che da tempo ha perso smalto e azioni politica, c’è qualche grillino epurato dal movimento, c’è tutta quell’onda rossa che si trova nelle piazze non più a Montecitorio. 

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E’ l’altra faccia della manifestazione di Bologna di Salvini, Berlusconi e la Meloni, quel “liberiamoci” gridato al Paese che ha un solo significato, “liberiamoci da Renzi” e della sua “dittatura”. E’ meno brutale il messaggio del nascente partito a sinistra ma il messaggio è identico: basta Matteo, basta partito della Nazione, basta inciuci e accordi segreti, basta patto del Nazareno e Verdini, riprendiamoci il nostro spazio ed il nostro essere di sinistra. Ecco la cosa rossa, la croce rossa dei cacciati da Renzi…

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In alto Alfredo D’Attorre, Carlo Galli, Vincenzo Folino

Volto e cuore della Cosa Rossa che non si chiamerà così ( forse Sinistra italiana, forse La Sinistra) e si riunisce a Roma sono Alfredo D’Attorre, Carlo Galli, Vincenzo Folino, gli ultimi usciti del Pd, e naturalmente Sergio Cofferati, Stefano Fassina, Monica Gregori, Corradino Mineo, Sel con Fratoianni e Scotto, il post Vendola, qualche ex M5S (a cominciare da Cam­pa­nellaBoc­chino).

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Landini, Civati e Vendola

E poi ci sono Civati ed i suoi che fedeli al movimento al momento sono solo possibilisti, devono metabolizzare e curare per bene la ferita auto-inflitta del fallimento dei referendum e poi c’è come interlocutore privilegiato Maurizio Landini che dopo essere partito in quarta con la sua Coesione sindacale ora sembra essere scomparso dalla scena, è tornato a fare il sindacalista a tempo pieno. Ma siamo solo all’inizio. Più del progetto politico proprio contano sul progetto politici del governo dove la centralità del lavoro è stata sostituita da quella dei profitti. Per non parlare dei provvedimenti su scuola, lavoro welfare, fisco che  vengono giudicati tutt’altro che di sinistra, anzi…

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“Inutile nascondersi dietro ad un dito, nel Pd l’insofferenza è grande – spiega D’Attorre – Molti non avendo un approdo, uno sbocco non si sono mossi. Ma adesso per fortuna la situazione sta cambiando, stiamo lavorando per creare qualcosa di nuovo e, vedrete, molti lasceranno il Pd”. Nel loro documento D’Attorre e Fassina hanno scritto “La mutazione genetica del Pd, nato come forza centrale del centrosinistra italiano, è purtroppo ormai compiuta. Lo è per il programma economico-sociale, per l’idea delle istituzioni e del sistema democratico, per la natura della sua vita interna, per il radicale mutamento della composizione dei suoi iscritti ed elettori, per le nuove alleanze politiche e sociali che si stanno affermando. Il Pd ormai non è più sinistra…”

 

 

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Un pensiero su “Cosa rossa o croce rossa?

  1. Gennarino

    Speriamo che si ricordino sempre che noi li abbiamo votati affinché amministrino nel modo migliore la res publica.

    Replica

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