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Don Antuono e l’apocalisse

di Paolo Isotta

Un filmato messo in rete dal sito fanpage mostra che in alcune sezioni i voti si sono pagati. Sordidi personaggi imboniscono, “consigliano”, dispensano abbracci e pezzi da dieci. Sono immagini vergognose. I pezzi grossi del partito smentiscono, minimizzano, convinti di poter decidere tutto e su tutto comandare. Un napoletano come me non può non indignarsi: ancora una volta veniamo considerati sotto-uomini, immeritevoli della democrazia

Perché riproporre vecchi articoli, reportage, interviste? Volando alto con Giorgio Manganelli, scrittore, giornalista potremmo dire che “una civiltà letteraria non è fatta di letture, è fatta di riletture”. Più semplicemente il ripresentare alcuni articoli rappresenta una grande opportunità. Un modo per scoprire giornalisti o protagonisti di un’altra generazione, di conoscere o ricordare fatti, dimenticati. Per riproporre interviste e reportage dei giorni nostri.

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Sono uno dei 12967 napoletani che domenica alle primarie del Pd hanno votato per Antonio Bassolino. Ma Valeria Valente, con 13419, ha prevalso: sarà lei il candidato ufficiale del partito alle elezioni comunali: per perderle contro Luigi De Magistris.

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Paolo Isotta

Nemmeno cinquecento i voti di differenza fra i due. Di Bassolino i commentatori hanno messo in rilievo che fu potentissimo; non abbastanza che è un ex potente. Nessuno ricorda che la Valente è, essa sì, potentissima: giacché, figura scolorita, dall’eloquio patetico, politicamente irrilevante, è stata sostenuta dal partito in modo pervicace e pervadente. La sua è una vittoria di apparato; lo mostra anche l’analisi del voto per sezioni e quartieri pubblicata dal “Corriere del Mezzogiorno”. Ed è figlia di Bassolino.

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L’argomento più valido contro Bassolino non l’ho ancora visto avanzare: la Valente e tutti quelli che lo hanno tradito, fino a quel Borriello che vediamo nel filmato, di che subito parlo, fare il ras della sezione di San Giovanni a Teduccio, sono creature sue. Che gli rivoltino contro è proprio della natura umana. Ma soggetti siffatti ha saputo creare Don Antuono quando comandava e poteva scegliere?

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Primarie, soldi e voti

Fino a ieri, ossia fino a prima che lo scandalo non scoppiasse, i mezzi di comunicazione hanno analizzato superficialmente la sconfitta di Bassolino. Non hanno messo in rilievo che se le primarie si sono fatte, e con così alta affluenza, lo si deve a lui. Il candidato volevano sceglierselo a Roma. Né si è abbastanza rilevato quanto sia impervio fare una campagna solitaria con l’opposizione dell’apparato. Chi è andato a votare per Bassolino lo ha fatto – in autonomia – per motivi politici e culturali. Io dico che noi 12967 siamo moltissimi. Bassolino è vincitore non soltanto morale.

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De Luca e Bassolino, i duellanti

E non solo prevalenza di apparato in senso stretto è quella della Valente. I mezzi di comunicazione di oggi martedì sono pieni di notizie intorno ai brogli elettorali. Un filmato messo in rete dal sito fanpage mostra che in alcune sezioni i voti si sono pagati. Sordidi personaggi imboniscono, “consigliano”, dispensano abbracci e pezzi da dieci. Sono immagini vergognose. I pezzi grossi del partito smentiscono, minimizzano, convinti di poter decidere tutto e su tutto comandare. Un napoletano come me non può non indignarsi: ancora una volta veniamo considerati sotto-uomini, immeritevoli della democrazia.

Il partito ha avuto i mezzi per far perdere le primarie a Bassolino ma non ha quelli per vincere le elezioni senza di lui. Perché vuole perderle? Che voglia perderle non è una mia sensazione. E’ stato scritto dai due più acuti commentatori sulle questioni politiche napoletane, Paolo Macry e Enzo D’Errico. Va aggiunto che l’aver scelto Berlusconi candidato il già sconfitto Lettieri va interpretato in chiave romana, un favore che il vecchio trombone fa a Renzi.

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E infatti. Siamo a una tetra comica: il sindaco uscente De Magistris, che grazie a tutto ciò sarà rieletto, fa contro Renzi un’opposizione degradata in farsa populista. Un sindaco è pur sempre una figura istituzionale: non può dichiarare Napoli città derenzizzata quando Renzi, piaccia o meno, è il presidente del Consiglio.

E qui siamo alla tetra e disperata farsa: il partito da Renzi guidato si adopera per avere in posizione di rilievo nazionale, quale il sindaco di Napoli è, chi gli conduce un’opposizione siffatta.

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Verdini e Renzi, coppia di fatto

Evidentemente Renzi sta già mutando il suo governo in regime; un politico anziano e autorevole è per lui un disturbo; di politici anziani gli bastano solo l’alleato Verdini e l’alleato in fatto Berlusconi: quanto autorevoli siano, lo sa ognuno. Un politico autorevole, il quale per giunta è uno dei pochissimi a parlare di politica, nella veste di sindaco della più importante città del Sud gli è vieppiù di disturbo. Nella sua campagna Bassolino ha sottolineato che dal governo ormai esulano i rappresentanti dell’Italia meridionale: forse che anche questo a Renzi non spiace? E la cosa più terribile per l’Italia non è forse che Napoli e tutto il Mezzogiorno muoiano senza che il governo e il resto del paese facciano nulla, abbandonandoli a se stessi?

Ribadisco il mio pensiero: Antonio Bassolino è il solo che tenti di reagire contro quest’apocalisse. Deve presentarsi alle elezioni lo stesso. Può vincerle ancora, pur se l’impresa sia difficilissima e faticosa.

 (Paolo Isotta, il Fatto Quotidiano)

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