di Emiddio Novi
A Giorgia Meloni tocca un’occasione storica. Quella di far chiarezza, di liberare l’Italia dal grande inganno del grillismo. Un movimento arcobaleno che, come Occupy Wall Street, ha la funzione di deviare e ingabbiare la rivolta populista
Sono movimenti che, come lo spagnolo Podemos e la greca Syriza, appartengono alla categoria politica degli arancioni. E non a caso nel 2013 l’ambasciatore americano sollecitava i giovani a votare Cinquestelle, mentre Draghi simpatizzava per questi avversari innocui.
I Cinquestelle a Roma faranno di tutto per coinvolgere la Meloni nel grande polverone alemanniano del romanzo d’appendice di mafia capitale.
Già la Raggi ripete ossessivamente che la Meloni ha devastato Roma con Alemanno. L’accusa viene da una candidata che:
a) ha collaborato con Previti;
b) è candidata di un partito che a Roma è stato silenzioso e complice sull’affitto poli di Marino;
c) rappresenta Cinquestelle, un partito che imbroglia persino sui soldi che a fine mese ricevono i suoi parlamentari. Al popolo minuto si fa credere che i parlamentari vivono con 2500 euro. Mentre da un’inchiesta del Corriere della Sera è risultato che ne incassano 11.500. Basta rinfacciargli che incassa 11500 euro al mese per sputtanare ogni loro parlamentare;
d) i deputati europei non si privano di un soldo. Il malloppo di compensi e rimborsi non l’anno ceduto.
e) e poi basta riflettere sui comportamenti dei Grillini in Sicilia che scorrazzano in auto blu e fanno parte della casta.
Ecco perché alla Meloni tocca un’azione di bonifica storica. E vedrete che la Raggi farà di tutto, con la complicità dei media, per evitare un confronto diretto con là Meloni sul modello di quelli che opposero Fini a Rutelli.