renzi-boccia-2-confindustria-scandalo

Renzi e Boccia
una sconfitta per due

di Angelo Vaccariello

Nella generale orgia per la vittoria del “No” in occasione del referendum, sta passando molto sotto silenzio la sconfitta di un altro soggetto. La “scoppola” infatti non ha riguardato solo il presidente del Consiglio Matteo Renzi ma anche tutti coloro che in un modo o nell’altro hanno apertamente appoggiato la riforma costituzionale, poi sonoramente bocciata dai cittadini

Tra questi, come non ricordare ad esempio Roberto Benigni o l’ex premier Romano Prodi. Si dirà: questi sono solo testimonial, in fondo non hanno perso loro in prima persona. Vero. Ecco perché c’è un altro grande sconfitto. Parliamo del sistema confindustriale italiano.

Boccia, piccolo non bello in sè, crescere sia ossessione

Il presidente della Confindustria Boccia

Con un attivismo difficilmente rintracciabile nel passato, gli imprenditori italiani, guidati dal salernitano Vincenzo Boccia, si sono schierati dal primo momento a favore del “Sì”. Non solo. Hanno fatto campagna elettorale senza alcun timore. Il numero uno di viale Astronomia ha più volte e in diverse interviste esortato i propri “colleghi” a votare a favore del presunto cambiamento. Ha partecipato a convegni, incontri riservati, eventi pur di sostenere la modifica costituzionale. Poco le voci contrarie da Confindustria.

Almeno a microfoni accesi si sono contati sulle dita coloro che non erano d’accordo con la linea del presidente Boccia. Si dirà: è un’associazione privata di uomini liberi e può scegliere di schierarsi come meglio crede. Vero. Strano, però, che abbia deciso di fare una campagna elettorale così a viso aperto.

renzi-boccia-tf-ansa-kend-835x437ilsole24ore-web

Renzi e Boccia

E, ancora più strano, che nell’ambiente nessuno parli della sconfitta. Renzi si è dimesso ma i vertici di Confindustria e il presidente Boccia che faranno? Nulla, of course. Loro non si occupano, solitamente, di politica. Sono riformisti ma non si schierano mai e cercano di non essere divisi. O meglio: di solito fanno cosi. Poi, a volte, decidono di entrare a gamba tesa nel dibattito pubblico italiano appoggiando una riforma che, ancora oggi, si fatica a capire in che modo avrebbe potuto aiutare le imprese.

Fosse stata una consultazione sull’articolo 18, l’uscita dall’Euro avremmo pure capito tanto attivismo. Ma sulla riforma costituzionale? No, per carità: non rispondete con la balla delle venti autorizzazioni necessarie alle imprese per ogni singola regione. Suvvia, siamo seri. Abbassare la testa e pedalare. Tutti. Non solo i cittadini e i lavoratori.

CondividiShare on Facebook0Tweet about this on TwitterPin on Pinterest0Share on Google+0Share on LinkedIn0Email this to someone

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>

Altri post dello stesso Autore