di Emiddio Novi

Il turbofinanziere Soros si è precipitato da Gentiloni per proteggere le Ong   neoschiaviste. Quelli che accusavano di complottismo quanti da anni sostengono che la grande finanza sta conducendo una guerra etnica, economica e politica contro i popoli ora non possono negare l’evidenza. Perché guerra etnica, economica e politica è presto detto. 

Emiddio Novi

GUERRA ETNICA – L’invasione migratoria, dagli Stati Uniti all’Italia, serve a trasformare i popoli in un grande meticciato universale senza più storia, cultura, lingua, religione comune.

Le tensioni tra le diverse etnie si trasformano in conflitti molecolari che quasi azzerano l’opposizione dei popoli verso il potere incontrastato della grande finanza internazionale. I popoli senza identità’ si trasformano in moltitudine senza capacità reattiva.

GUERRA ECONOMICA –  L’invasione migratoria serve a indebolire ulteriormente la capacità di resistenza dei popoli allo sfruttamento. Il fondo monetario internazionale nel sostenere l’immigrazione incontrollata ha l’improntitudine di affermare che serve come calmiere salariale. La Germania si sta già muovendo su questa strada. I rifugiati siriani per conservare il loro status devono accettare di lavorare per un compenso orario di un euro e 25 centesimi invece degli 8 euro previsti dal salario minimo. Siamo ormai al livello dei salari cinesi. Già in un Paese come la Germania milioni di lavoratori se vogliono conservare le prestazioni dello Stato sociale devono accettare i minijob, occupazione di terza fascia con salari massimo di 700 euro.

GUERRA POLITICA -  I popoli privi di coesione etnica, culturale, linguistica, religiosa sono inermi, disossati, senza spina dorsale, schiavizzati da un potere globale di tecnoburocrati che governano per conto della grande finanza come i Blair, i Clinton, gli Obama, la Merkell, i Macron.

La sinistra condivide questo sistema infame perché storicamente è internazionalista e quindi non si può opporre al mondialismo globalizzatore. È contro la classe media, la piccola proprietà diffusa, il lavoro autonomo.

La turbofinanza ha lo stesso nemico sociale. Ovunque i ricchi sono sempre più ricchi e il ceto medio, il piccolo commercio, il lavoro autonomo sono in crisi e rischiano la fame. Per la sinistra i tecnoburocrati non sono altro che la nomenklatura dominante nei sistemi comunisti.

E le poche decine di grandi finanzieri come Soros, che guadagnò 25 anni fa 40 miliardi di dollari in una nottata facendo pagare il conto agli inglesi e agli italiani, svolgono il ruolo dei capi del partito comunista cinese o di quello russo ai tempi dei Giuseppe Stalin e dei Breznev. Noi, come i francesi, gli americani, i tedeschi e tutti i popoli dell’Occidente democratico stiamo subendo un’offensiva militare, una vera e propria guerra di aggressione subdola e infame, perché per disarmarci ricorre alla nostra compassione, al nostro spirito solidale, alle nostre convinzioni morali e religiose.

Come i greci con i troiani, i migranti sono il cavallo di Troia che ci annienterà. Se non ci opporremo con la forza della disperazione a questo disegno criminale.
Il procuratore Zuccaro di Catania è stato l’unico magistrato che in Italia ha avuto il coraggio di denunciare i traffici delle Ong al servizio di Soros e della grande finanza. Soros si è precipitato in Italia nelle stesse ore in cui Zuccaro spiegava al parlamento la strategia neoschiavista e informava i parlamentari delle prove raccolte dai servizi segreti nordeuropei inutilizzabili in Italia.
Questa è la realtà. Chi la nega è un nemico del Paese.

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