di Emiddio Novi
Turni di 24 ore, sei giorni su sette. 12 ore di lavoro per turno. Vietato sedersi nelle 12 ore di lavoro. I dormitori sono in fabbrica. Perché si è convocati a ricoprire un turno di lavoro anche mentre si dorme. La Apple e tutte le multinazionali innovative impongono questi ritmi e questo schiavismo produttivo ai loro operai cinesi. Il salario è di 1,85 dollari l’ora. Le multinazionali americane non pagano le tasse in Patria. Se la Fiat le paga in Olanda, gli americani preferiscono l’Irlanda, un paradiso fiscale dove le tasse sono quasi azzerate. Per garantire e difendere questo schifo, un anno fa intervenne il presidente Obama per impedire che i suoi amici evasori fiscali fossero gravati in Europa da un migliaio di miliardi di tasse. Mille miliardi.
Avete letto bene. Sono i soldi che potrebbero coprire le spese per una assistenza sanitaria gratuita a tutti gli europei. La logica mondialista da ragione a Heiddeger quando distingueva tra Mondo e Terra.
Il Mondo è la dimensione storica dell’esistenza. Il mondo attuale è la globalizzazione, l’assenza di regole, la privatizzazione del diritto internazionale, il processo di snazionalizzazione, il meticciato universale, l’assenza di qualsiasi radicamento, la perdita o la rinuncia alla sovranità a favore di un potere, la grande finanza, senza territorio e quindi smisurato. Il mondo è il degrado del cittadino, dell’identitario nel miscuglio della moltitudine.
Nella fase di transizione verso quest’incubo cosmico i politici, come Macron, ricorrono a un linguaggio orwelliano e ingannatore. Definiscono riforme e innovazioni quelle politiche che provocano miseria e rassegnazione e uccidono l’idea stessa di futuro.
La Terra è l’opposto del mondo. Fin quando esiste il concetto di terra indissolubile con quelli di identità, appartenenza e comunità il mondialismo si vede sottratta la certezza della vittoria definitiva. La propria Terra è il suolo che ha assicurato la vita ai nostri antenati. È il suolo che è costato sangue e immani sacrifici per essere difeso. La terra porta i segni della nostra storia e cultura e capacità produttiva e genialità nazionale che incidono sul carattere, sulla lingua, sulla religiosità, sul comune sentire, sul destino che ci è toccato e che abbiamo contribuito a costruire.
La terra è qualcosa di reale, tangibile, inconfondibile. Il mondo è una nebulosa. La terra è il sacro suolo della patria. La terra va custodita, non va sfruttata e consumata.
Gli uomini avvertono, sanno che finché esiste l’identità geografica-paesaggistica dei luoghi, il globale e il mondiale risulteranno un incubo. Il globale, il mondiale, l’indifferenziato sono contro i luoghi, perché sanno che finché esistono, gli uomini non si smarriranno nella informe spazialità globale. La globalizzazione è l’universo pensato come dismisura a cui è sconosciuto il concetto stesso di singolare. È il nomadismo che induce all’oblio della comunità e del luogo da cui si proviene.
La negazione e la perdita della memoria a favore del presente è tipico dei sistemi che non assicurano una vita degna, ma una sofferta sopravvivenza. Da schiavi.