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Ma Israele adora l’Italia

di Dror Eydar *

In Israele, come è noto, hanno deciso di bloccare l’ingresso di chiunque abbia soggiornato in Italia nelle ultime due settimane (indipendentemente dalla sua cittadinanza). Nel caso di cittadini israeliani, questi devono restare in isolamento per 14 giorni a casa propria. Non è piacevole. Non è piacevole, perché gli italiani si sono sentiti feriti. Israele e Italia sono paesi amici, con un profondo livello di vicinanza. Gli israeliani adorano gli italiani, e giustamente.

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 Così, abbiamo spiegato più volte che Israele è un piccolo paese delle dimensioni della Lombardia, una delle regioni del Nord Italia a rischio, nel cui capoluogo, la grande Milano, anche la vita pubblica si è fermata. In Israele, abbiamo detto, la maggior parte della popolazione è concentrata principalmente nel centro del paese, e la possibilità di contagio è estremamente elevata.

Israele ha adottato misure severe simili anche nei confronti di altri paesi amici, come Singapore. Israele non ha mai messo in dubbio la trasparenza e l’affidabilità dei rapporti medici, scientifici e governativi italiani sul trattamento del virus.

Le relazioni tra i nostri due paesi sono molto più profonde di qualsiasi crisi passeggera, e si spingono fino al momento della nascita dell’Italia moderna, da qualche parte a metà del XIX secolo, quando il risorgimento nazionale italiano e l’unificazione dell’Italia suscitarono entusiasmo anche nei cuori degli ebrei di tutto il continente, che cercarono di ripercorrere questo processo anche da noi, e risvegliare il sentimento nazionale sopito in noi per lungi secoli.

brigata-ebraica10In Italia sono seppelliti dei soldati israeliani della Brigata Ebraica che presero parte alla lotta per liberare l’Italia dall’occupazione nazista. E, dopo la guerra, il governo italiano e alcuni coraggiosi marinai italiani aiutarono il trasferimento degli immigrati ebrei clandestini in Israele. E gli esempi sarebbero molti altri ancora. In famiglia capita di discutere, e in alcuni casi particolari si deve decidere, anche se le decisioni non saranno gradite a una delle parti.

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Parlando al personale dell’ambasciata, ho detto loro che anche un momento di crisi è un’opportunità. “Crisi” in ebraico si dice “mashbèr”, che, in ebraico biblico, indicava il luogo in cui la donna si disponeva per partorire («Io che apro il grembo materno, non farò partorire?», chiese il Profeta Isaia in nome di Dio). Dalla crisi si può crescere e trovare dentro di noi forze nascoste, che attendevano questo momento per aiutarci a riuscire a farcela.

Ho parlato del fatto che, soprattutto adesso, dobbiamo agire come un solo corpo e unire le forze, per riuscire a superare la prova, per il bene del nostro popolo e del suo Paese, e per preservare le speciali e ottime relazioni fra i due paesi. È anche una questione di gratitudine per le buone relazioni esistenti fra noi.

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Sono state sollevate anche molte domande riguardanti il lavoro dell’ambasciata. Ad esempio, che cosa fare con persone che arrivano in ambasciata provenienti dalle zone “gialle” per usufruire dei servizi consolari, e molte altre ancora. Molte persone ci contattano per domande che non sono di nostra competenza, ma sono comunque in difficoltà, e quindi si rivolgono a noi. C’è chi ha acquistato i biglietti aerei e gli sono stati cancellati i voli mentre altri sono disposti ad arrivare in Israele e restare in quarantena, ma non ci sono voli…

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Abbiamo anche la responsabilità di aggiornare il pubblico in Israele. Sono stato intervistato da molti media. È importante non lasciarsi trascinare in voci e notizie false. La situazione in Italia è sotto controllo. Esiste un protocollo accurato, e le persone contagiate vengono curate. L’area interessata è in isolamento, ed è soltanto un piccolo punto all’interno di questo vasto paese.

La vita qui a Roma prosegue come al solito. Mi sono recato al liceo ebraico di Roma e per circa un’ora con i maturandi ho parlato di Israele, della storia del nostro popolo, di Sanremo e del Sionismo, del vecchio e nuovo antisemitismo, e di Israele come casa di tutti gli ebrei del mondo.

  * ambasciatore di Israele in Italia

 

 

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