Archivio mensile:marzo 2016

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Bollate, l’Istituto di pane

di Franco Esposito

Molti hanno trascorso Pasqua in galera. Ma hanno dovuto prenotare. Il sovraffollamento cronico delle nostre carceri questa volta però, non c’entra. Bollate, l’Istituto di pena nel Parco delle Groane nell’hinterland di Milano è ora anche un Istituto di pane. Fresco. Prima in questo particolare carcere si curavano e allenavano cavalli, ora si fa anche da mangiare…

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Civiltà inconciliabili

 di Piero Ostellino

La constatazione delle differenze e dell’inconciliabilità fra civilizzazioni è storica e sociale. Non mi si dica, a questo punto, che questo è razzismo. È un fatto incontrovertibile. Si rivela inattuabile, alla luce di tale inconciliabilità, la politica dell’accoglienza indiscriminata dell’immigrazione dai Paesi mediorientali che, spiace dirlo, finisce col popolare di estremismo islamico l’Europa

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Anche il condominio ha un’anima

di Valerio Caprara

Il regista Benchetrit che con “il condominio dei cuori infranti “ ha adattato per lo schermo la propria autobiografia “Chroniques de l’asphalte” merita l’attenzione degli spettatori non cloroformizzati dalla marmellata di tanto presunto cinema d’essai: il realismo umanistico (più che banalmente “sociale”) del suo svolgimento risulta, infatti, filtrato da un clima di trasognata sospensione e raffinato sentimentalismo Continua a leggere

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Pasqua di morte

 di Giulio Di Donato    

Non bastava la tragedia dell’incidente in cui sono morte le 13 ragazze dell’Erasmus in Spagna, ci volevano le 33 vittime dei kamikaze dell’aeroporto e del metrò di Bruxelles per fare di quella di Pasqua una vera settimana di passione. Morte, terrore, orrore. Sui media si discute di come affrontare il terrorismo, la terza guerra mondiale come ha detto papa Francesco, e se ne sentono di tutti i colori Continua a leggere

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La “sconfitta” del Duca

di Lidio Aramu

Non parlerò del lungomare “libbberato”, punto d’onore del nostro immaginifico sindaco. Non racconterò degli ambulanti e dei venditori di mercanzia taroccata che lo infestano e lo deturpano come torme di voraci locuste. Né della trasformazione del più noto luogo simbolo di Napoli in qualcosa che ricorda molto alla lontana un suk medio orientale Continua a leggere

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Il tulipano della Catalogna

di Adolfo Mollichelli

Chiedetemi chi era Johan Cruijff. Potrei darvi numerose risposte. Il profeta del gol come lo definì Sandro Ciotti. Il Pelé bianco come lo definì Gianni Brera. E mi viene da dire che Pelé è stato il Cruijff nero. Oppure il drone che non c’era ancora. Perché “filmava” il gioco come se lo vedesse dall’alto. O anche l’espressione più sublime di un fuoriclasse unico al servizio del calcio totale. O il Nureyev con scarpette bullonate. Perché si muoveva con grazia e raffinatezza estreme, ogni sua giocata era un passo di danza Continua a leggere

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La questione settentrionale

di Angelo Vaccariello

Tanto tuonò che piovve. Alla fine Confindustria Napoli, come ampiamente previsto, ha detto no al candidato alla presidenza di Viale dell’Astronomia, Francesco Boccia. La Giunta di Palazzo Partanna, guidata da Ambrogio Prezioso, ha scelto Alberto Vacchi. Nulla di strano, solo che Francesco Boccia è un campano doc. Peccato per lui che i “napoletanissimi” industriali di piazza dei Martiri mai avrebbero potuto appoggiare alla presidenza nazionale un salernitano Continua a leggere