di Paolo Guzzanti -
Nella sua intervista a Repubblica Giorgio Napolitano dà prova della sua storica spudoratezza, che coincide con la spudoratezza della storia e delle sue manipolazioni. L’ex capo dello Stato è uno che, per attitudine e antico addestramento, conosce l’arte di colpire e poi scappare a gambe levate. Un’abilità che, in parte, gli viene dalle antiche guerre intellettuali dei Gruppi universitari fascisti, i cui più abili campioni come Pietro Ingrao – passarono poi armi e bagagli nel Pci di Palmiro Togliatti, e poi, naturalmente, dalla doppiezza staliniana, togliattiana e di tutto l’apparato di cui è stato un leader particolarmente eminente perché considerato elegante e con una infarinatura di inglese quando i comunisti studiavano il russo e i più pessimisti il cinese. Continua a leggere →