Archivio mensile:dicembre 2015

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Nel nome della Cia

di Frank Cimini

Perché in Italia non viene varata una legge per sanzionare la tortura come reato tipico del pubblico ufficiale? La risposta arriva dal presidente della Repubblica che ha deciso la grazia per un agente della Cia e per l’ex segretaria dell’ambasciata Usa condannati in relazione al caso di Abu Omar, l’imam sequestrato nel 2003 dagli 007 americani, trasferito attraverso la base di Aviano e la Germania in Egitto dove fu torturato e sodomizzato. Continua a leggere

Cannito premiato a Positano con in braccio la figlia Lara

Dicono di investire in cultura…

di Alessio Buccafusca

Una lettera aperta di Luciano Cannito alla città di Verona. Ma sarebbe meglio dire una lettera aperta all’Italia della cultura, quella cultura di cui tanto si sente parlare in questi giorni. “Investiremo due miliardi per la sicurezza ed un miliardo per la cultura” ha enfaticamente annunciato Matteo Renzi. Bene. Intanto la Fondazione Arena di Verona ha annunciato il progetto di chiusura o esternalizzazione del Corpo di Ballo. Continua a leggere

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I vagaBondi

“Io vagabondo che son io, vagabondo che non sono altro, soldi in tasca non ne ho ma la su mi è rimasto Dio…” cantavano i Nomadi. Sembrava scritta su misura per lui, il poeta della politica Sandro Bondi. Come non ricordare  Silvio “Vita assaporata, Vita preceduta. Vita inseguita. Vita amata. Vita vitale. Vita ritrovata. Vita splendente.Vita disvelata.Vita nova”, i versi struggenti inutile dirlo dedicati al Premie del cuore Berlusconi. Ma si sa, gli amori passano, quelli della politica poi per Bondi abbastanza spesso. Dopo essere stato militante della Federazione giovanile comunista e sindaco Pci di Fivizzano Bondi è passato a Forza Italia di cui è stato coordinatore nazionale per tre anni. Poi Partito della Libertà, poi di nuovo Forza Italia, quindi Gruppo Misto ed ora l’adesione ad Ala, dell’amico-nemico Verdini. Gli ultimi cambi di casacca tutti con la fedele compagna di vita e di Parlamento  Manuela Repetti.
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Lo sberleffo

di Manuela D’Alessandro

 Sì, potevano essere “potenzialmente” delle gravi offese da “lavare” in un’aula di Tribunale. Ma per il giudice Monica Amicone le frasi “esplose” da Marco Tronchetti Provera contro Carlo De Benedetti erano solo critiche legittime espresse nell’ambito di una “polemica aspra” tra due veterani del capitalismo Continua a leggere