Archivio tag: Juve

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Il vero derby è Juve-Napoli

di Adolfo Mollichelli

L’ora del ragù. L’ora della pennichella. Le più belle del reame che si rincorrono, quasi testa a testa. Che vincono con l’identico risultato. Striminzito. Il minimo sindacale. Per la gioia del conte Max che ama le difese blindate. Per un po’ di dannazione di zio Maurizio che predilige le goleade. Per lo sfizio di Allegri di mutare continuamente l’aspetto della sua creatura. Per la predisposizione di Sarri che ama soltanto i suoi undici figli più tre. Continua a leggere

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Il penoso calcio azzurro

 di Adolfo Mollichelli -

In attesa di vedere che cosa farà la Roma mercoledì prossimo sulle rive del Don (Shakhtar Donetsk), ci consegniamo all’Europa come i parenti poveri. Il Tottenham ha imposto una quasi brexit alla Juve del Gonzalo che continua a mandare all’aria rigori decisivi (Napoli, Argentina, Juve). Il Napoli è crollato in casa di fronte al Lipsia. Il Borussia Dortmund ha tremato ma poi ha avuto ragione della splendida Atalanta. La Lazio che si è volatilizzata (omaggio al suo simbolo) in Romania. Ha vinto soltanto il Milan gattusiano in Bulgaria. In generale, una magra figura per il nostro calcio. Continua a leggere

Mertens e Reina

E la sfida continua…

di Adolfo Mollichelli

 Var(o), Var(o) rendimi le mie luci! Commistione storico letteraria, pensando ad Augusto quando Maroboduo gli consegnò la testa di Varo (rendimi le mie Legioni) e al “Gesù, fate luce” di Domenico Rea. Basta con questi fuorigioco studiati, visionati, sfaccettati, angolati, tridimensionati, costellazionati, influenzati, personalizzati. Incasinati. Basterebbe tornare alla luce, in questi tempi bui. Se c’è luce tra attaccante e difensore è fuera de juego, altrimenti no. Lasciando da parte: alluci, braccia, stomaci, menti con pizzetto o senza. Troppo semplice? Continua a leggere

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Una mano lava l’altra

di Adolfo Mollichelli

In coppa c’era stato lo sguardo ammaliatrice della figlia di Climene, la Dea orobica, e fuori dai giochi. Sul San Paolo epifanico abbagliato dal sole è apparsa Giulietta figlia di Pecchia che faceva occhiolini ammiccanti e i sarriani – siamo uomini non caporali – si sono lasciati sedurre per un tempo e mezzo. Zio Maurizio scriveva e scriveva e i suoi figli prediletti hanno immaginato parole dolci indirizzate alla bella del balcone che attira frotte di turisti da tutto il mondo. Finché non s’è stufato il gigante d’ebano che ha deciso: io la vìolo. Continua a leggere

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Due uomini in fuga

 di Adolfo Mollichelli

Napoli campione d’inverno. Un punto in più della Juve. Non serve a granché ma dà una spinta psicologica e dona ottimismo. Titolo onorifico giunto a capo di una partita stramba ma valida per la cabala: Hamsik che segna ancora ed ha il 17 dietro alle spalle e batte Cordaz che ha una zolletta bianca per capelli al minuto 17 nell’ultima fatica (calcistica) del 2017. Vittoria numero 9 in trasferta, 48 i punti messi insieme, 23 le gite fuori porta senza sconfitte. Per l’eventuale cinquina da giocare al lotto, fate voi. Continua a leggere

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Allan Akbar, l’urlo del Napoli

di Adolfo Mollichelli 

Si va verso la conclusione del girone d’andata – il canonico giro di boa – con in mezzo il Natale (auguri) e non sarà notte buona (amo la Spagna per le espressioni che ha regalato al mondo ed anche per Rajoi e Puigdemont il santo Natale è la noche buena) per tutti. Sarà buona e serena per il Napoli – non per Napoli, sfregiata da delinquentucci vigliacchi – e per Sarri in particolare che ha annunciato dopo il successo sulla Samp che non avrebbe guardato la sfida tra Juve e Roma perché c’era una visita da fare. Alla mamma. E si sa che chi tene ‘a mamma nun chiagne.  Continua a leggere

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Certezze in bilico

di Adolfo Mollichelli

L’Europa che conta ha detto che le certezze riflesse nel campionato appartengono soltanto al Napoli. Perché è stata l’unica a vincere. Mentre la Juve ha continuato a soffrire anche se ha rischiato di battere il Barcellona nel finale. La Roma, forse troppo impettita (lassatece passà, semo romani), è franata nel catino del Wanda (la signora Icardi non c’entra) Metropolitano, infilata dal biondo Griezmann che reclamizza una lama da barba. Nell’Europa cosiddetta minore, è stata grande Italia con Milan, Lazio e soprattutto Atalanta, prima delle nostre squadre a vincere al Goodison Park che è la casa dell’Everton. Liverpool oh cara.   Continua a leggere