Archivio mensile:settembre 2017

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Benvenuta al Nord

 di Carlo Alberto Paolino

E’ tutto azzurro, il verde è passato in sottordine. Anche Pontida è cambiata, è cambiato tutto in questa Lega, ormai sempre più saldamente nelle mani di Salvini, il Matteo che sta destra. A Bossi non è stato concesso di parlare, il segno dei tempi. Il partito del Nord e della secessione, ora è anche il Partito del Sud, dei meridionali. “Il mondo alla rovescia” avrebbe forse detto Gianfranco Miglio, il teorico del federalismo. Ma è semplicemente il tempo della politica post ideologica e di una sfrenata globalizzazione. Continua a leggere

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La premier lesbica
che sta cambiando la Serbia

di Marcello Lala

Chi conosce Belgrado sa che il Gay Pride ormai non sconvolge più l’esistenza dei Serbi ormai da anni. Ma quella che si è disputata qualche giorno fa, se pur con qualche incidente provocato da qualche nostalgico omofobo nazionalista, ha avuto un significato particolare. Perché questa volta si è trattata di una manifestazione abbracciata dalle massime istituzioni del Paese. Continua a leggere

105497 Francesco Cossiga, il 'picconatore'

La politica del tiro al piccone

di Gerardo Verolino

Dieci anni fa si teneva il primo Vaffaday cioè il momento in cui Grillo si fece un po’ guru, un po’ santone, un po’ politico ed imbracciò il piccone per abbattere il  “sistema” che riteneva marcio.  Il primo  picconatore dell’era politica moderna viene, universalmente, riconosciuto nell’ex presidente Cossiga che, all’inizio degli anni ’90, nel trambusto della fine rovinosa della vecchia repubblica e nella transizione verso la seconda, pensò bene, lui ex mite uomo democristiano, di prendere a picconate (oggi diremmo a sportellate) il vecchio assetto di potere, di cui era stato parte integrante, dapprima come ministro dell’Interno, poi come presidente del Consiglio, infine come Capo dello Stato, per fare spazio ad un nuovo assetto che, a suo parere avrebbe spazzato via l’ottusa Nomenclatura. Continua a leggere

Mertens gol

I Trettré del gol

di Adolfo Mollichelli

Il Napoli gioca a tennis. E raggiunge la Juve che aveva messo in tavola tre delizie sfornate da Dybala e l’Inter che il giorno prima aveva cucinato maluccio la sua pietanza in quel di Crotone, sul cui campo s’affaccia l’ospedale per la gioia di infermieri, medici, paramedici e malati che si reggono in piedi. In verità gli azzurri sono primi grazie alla sontuosa differenza reti. Continua a leggere

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Nahum ebreo del Pd
“La legge Fiano è un errore”

di Alberto Giannoni –

Daniele Nahum, ex vicepresidente della Comunità ebraica di Milano e dirigente Pd (ex responsabile cultura), il suo giudizio sulla legge Fiano sull’apologia di fascismo? Lele Fiano è mosso da opinioni nobili e io capisco il punto di vista suo e di chi è favorevole alla legge, davvero. Ma devo dire che io reputo controproducente una legge del genere. Lo penso anche del reato di negazionismo: hanno un effetto opposto, possono far scaturire un meccanismo negativo. Uno dei rischi più grossi è che, vietando un’opinione, la rendi… Continua a leggere

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Sarri e Allegri, i “provinciali”

di Adolfo Mollichelli

Bilancio italiano in Europa e stavolta la Merkel non c’entra (anche perché è ben messa in carne) e però è un dato di fatto che l’Europa dei big ci abbia bocciato e che quella minore ci abbia sorriso. In Champions due batoste per Juve e Napoli e un pari casalingo della Roma aiutata dai santi in paradiso sollecitati dal Vaticano. Tre vittorie sontuose in Europa League. Cinque reti del Milan a Vienna, tre della Lazio in Olanda, tre dell’Atalanta all’Everton di Rooney. Continua a leggere

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La legge Scelba e la legge Scema

di Gerardo Mazziotti -

Ai lati del seggio presidenziale della Camera dei Rappresentanti degli Usa campeggiano dal 1789 due grandi fasci littori. Esattamente uguali a quelli che nel 1925 furono posti ai lati del seggio presidenziale della Camera dei Fasci e delle Corporazioni. I padri fondatori degli Stati Uniti d’America decisero di mutuare dall’antica Roma tutta la simbologia della nuova nazione. Continua a leggere

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Un po’ di Pepe al campionato

di Adolfo Mollichelli

 Ecco le tre sorelle insieme, lassù. Il Napoli raggiunge in vetta la Vecchia Signora e l’Internazionale (cinese) che non è più l’inno che da ragazzo mi commuoveva. Le prime due si apprestano al ballo in Europa, la terza dovrà accontentarsi delle lezioni filosofiche di Spalletti sotto i portici della Pinetina. A Bologna la dotta, nella serata che preannuncia la buona notte della terza di campionato rinasce una stella. E’ grossa, visibile ad occhio nudo. Si chiama José Manuel Reina Pàez detta Pepe. Continua a leggere