Archivio tag: Sarri

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Papponi e don Maurizio. La burla scudetto

di Adolfo Mollichelli

Un giorno all’improvviso si ruppero ‘e giarretelle. Svanì il grande sogno. Piansero gli azzurri, non tutti. Si divisero gli aficionados in papponi e sarriani. Esternarono sui social i cuori infranti. Ballò, con tanto di trenino, l’uomo di fascia (tricolore) che dopo i fatti di Inter-Juve aveva tuonato “ci riprenderemo quello che ci hanno tolto”. Disse tutto ed il contrario di tutto – a reti più o meno unificate – Aurelio Primo l’imperatore-padrone-amministratore. Un solo concetto chiaro. Il rimprovero a quel testone nato a Bagnoli e che mugugna in toscano: Maurì, t’avevo detto de fa’ giocà un po’ tutti, con questa smania tua de figli e figliastri. Continua a leggere

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Le quattro giornate del Napoli

di Adolfo Mollichelli -

E in una notte all’improvviso accadde che un angelo nero (angeli negri, cantava Don Marino Barreto) calò sulla Turìn città dei misteri che secondo la leggenda fu fondata da Fetonte. Un angelo nero venuto dal Senegal inviato da un drone lontano a sopraffare un marocchino impaurito messo a guardia dello spiazzo davanti alla porta di casa di una vecchia signora. E tutto accadde sul limitare dell’uscio. Lì fu presa nel giorno dedicato al ricordo delle violenze sulle donne. E senza neppure la gentilezza di chiedere: permette, signora? Continua a leggere

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Scudetto e palla al centro

di Adolfo Mollichelli -

 Dalla paratissima del ragazzone di Castellammare e relativo video di finezza inimitabile alla sorpresa dello Scida. Rovesciati gli umori lassù in vetta. Meglio: una rovesciata ha riaperto i giochi. Di nuovo quattro i punti di distacco. Numero ricco di storia e di significati: le quattro giornate di Napoli. Se il nero non si addice ad Elettra, ai bianconeri non si addice la sforbiciata. E va bene Ronaldo, ma farsi fregare da Simeon Tochukwu Nwanko detto Simy è il colmo. E ora il cielo, caro inimitabile Rino Gaetano, è sempre più blu. Anzi: più azzurro. Continua a leggere

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Il vero derby è Juve-Napoli

di Adolfo Mollichelli

L’ora del ragù. L’ora della pennichella. Le più belle del reame che si rincorrono, quasi testa a testa. Che vincono con l’identico risultato. Striminzito. Il minimo sindacale. Per la gioia del conte Max che ama le difese blindate. Per un po’ di dannazione di zio Maurizio che predilige le goleade. Per lo sfizio di Allegri di mutare continuamente l’aspetto della sua creatura. Per la predisposizione di Sarri che ama soltanto i suoi undici figli più tre. Continua a leggere

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Il penoso calcio azzurro

 di Adolfo Mollichelli -

In attesa di vedere che cosa farà la Roma mercoledì prossimo sulle rive del Don (Shakhtar Donetsk), ci consegniamo all’Europa come i parenti poveri. Il Tottenham ha imposto una quasi brexit alla Juve del Gonzalo che continua a mandare all’aria rigori decisivi (Napoli, Argentina, Juve). Il Napoli è crollato in casa di fronte al Lipsia. Il Borussia Dortmund ha tremato ma poi ha avuto ragione della splendida Atalanta. La Lazio che si è volatilizzata (omaggio al suo simbolo) in Romania. Ha vinto soltanto il Milan gattusiano in Bulgaria. In generale, una magra figura per il nostro calcio. Continua a leggere

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Due uomini in fuga

 di Adolfo Mollichelli

Napoli campione d’inverno. Un punto in più della Juve. Non serve a granché ma dà una spinta psicologica e dona ottimismo. Titolo onorifico giunto a capo di una partita stramba ma valida per la cabala: Hamsik che segna ancora ed ha il 17 dietro alle spalle e batte Cordaz che ha una zolletta bianca per capelli al minuto 17 nell’ultima fatica (calcistica) del 2017. Vittoria numero 9 in trasferta, 48 i punti messi insieme, 23 le gite fuori porta senza sconfitte. Per l’eventuale cinquina da giocare al lotto, fate voi. Continua a leggere

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Olé…

di Adolfo Mollichelli

Lassù qualcuno lo ama. Di nuovo in vetta. Scavalcata l’Inter che s’è fermata davanti al bianconero di Udine, terra di orgoglio e storia furlane e del divino prosciutto San Daniele. A Spalletti è bastato Thohir in tribuna per cadere nella filosofica depressione. L’ultima volta che l’indonesiano s’era assiso tra i dirigenti cinesi la Beneamata aveva perduto (in casa) dalla Roma. Continua a leggere