di Franz Krauspenhaar
Finisce Sanremo con un premio finale al paraculismo delle credenze. Francesco Gabbani, con un testo Battiato-derivativo, nel quale accoppia il panta rei a singing in the rain, su una musica tormentonica similare a quella del Rovazzi re delle classifiche, vince il primo premio. Dietro Mannoia con un lamento femminista tipico che vorrebbe tirar su gli animi abbattuti ma dona l’effetto contrario, per cui suicidio e non se ne parli più. Una Gloria Swanson dall’ugola formato scrivania. Al terzo posto il Meta, una h in meno, una bella faccia, una bella voce ma una canzone scarsa, dove alla fine è “vietato morire”, come una volta, parlando di sesso trasgressivo, si parlava di “vietato vietare”. Continua a leggere