Archivio mensile:febbraio 2017

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La zanzara e la scimmia nello zoo di Sanremo

di Franz Krauspenhaar

Finisce Sanremo con un premio finale al paraculismo delle credenze. Francesco Gabbani, con un testo Battiato-derivativo, nel quale accoppia il panta rei a singing in the rain, su una musica tormentonica similare a quella del Rovazzi re delle classifiche, vince il primo premio. Dietro Mannoia con un lamento femminista tipico che vorrebbe tirar su gli animi abbattuti ma dona l’effetto contrario, per cui suicidio e non se ne parli più. Una Gloria Swanson dall’ugola formato scrivania. Al terzo posto il Meta, una h in meno, una bella faccia, una bella voce ma una canzone scarsa, dove alla fine è “vietato morire”, come una volta, parlando di sesso trasgressivo, si parlava di “vietato vietare”. Continua a leggere

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Venezuela a pane e acqua

di Carlo Alberto Paolino   

Prende posizione sulla situazione venezuelana  anche il nuovo presidente degli Stati Uniti d’ America Donald Trump, definendo il paese latinoamericano come un posto meraviglioso ferito mortalmente e terribilmente dal socialismo imposto prima da Chavez e poi dal suo vice, l’attuale presidente Nicolás Maduro. In  un meeting  a  Miami  Trumpp ha elogiato i Latinos ed ha detto  che continuerà ad aiutarli ad essere persone libere ed a combattere con loro decenni di socialismo che hanno condotto la Repubblica Bolivariana ad una crisi profonda e per molti, irreversibile. Continua a leggere

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La scimmia nuda balla a Sanremo

di Iolanda Siracusano

Francesco Gabbani, metà uomo e metà scimmia ha vinto con “Occidentali’s Karma” la 67esima edizione del Festival di Sanremo. Sul podio salgono anche Fiorella Mannoia con “Che sia benedetta”, secondo posto, ed Ermal Meta con “Vietato Morire”, terzo posto. Il Premio della Critica va ad Ermal Meta, mentre a Fiorella Mannoia il Premio Sala Stampa “Lucio Dalla” e Miglior Testo. Ad Albano è andato il meritatissimo Premio per l’arrangiamento. Continua a leggere

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Se questo è un Festival

di Iolanda Siracusano

Il Festival di Sanremo 2017 chiude finalmente i battenti per la gioia di quanti da anni seguono l’evento musicale dell’anno e ogni anno rimangono sempre più delusi dal livello delle canzoni in gara che ormai sembra la finale in differita del talent Amici di Maria De Filippi. Perché la sensazione è questa:  le canzoni che arrivano illese fino all’ultimo sono canzoni tutte uguali, piatte, scritte con la stessa ispirazione con cui si scriverebbe una lista della spesa Continua a leggere

Sanremo Music Festival 2017

Il cimitero degli elefanti
Ron, Al bano e Gigi D’Alessio

di Iolanda Siracusano

Meno uno. Soltanto un’altra serata e questo Sanremo possiamo finalmente consegnarlo alla memoria, imprigionarlo fra i ricordi. Siamo alla fine ormai, non ci mancherà, meglio così. Lento, ingessato, pesante, proprio come i due padroni di casa, Carlo Conti e Maria De Filippi che non hanno certo brillato per simpatia o eleganza, due crisantemi dalla città dei fiori. Senza infamia e senza lode, una festival camomilla, sbadigli e voglia di andare a letto. Senza emozioni. Ed è proprio questo il problema vero. Continua a leggere

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Facciamoci del male

di Ottorino Gurgo

Rimbalza quotidianamente sulle pagine politiche dei giornali una “non notizia”: la “non notizia” è quella che dà per prossima una scissione nel Pd e la definiamo “non notizia”, seguendo una vecchia regola: quella secondo cui un cane che morde un uomo non fa notizia, mentre fa notizia un uomo che morde un cane. Il che vuol dire che, per esser notizia, un evento deve avere carattere di straordinarietà. Ma quale carattere di straordinarietà ha una scissione a sinistra, se è vero che di scissioni è lastricata l’intera esistenza di questa parte politica ? Continua a leggere

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Le mani su Expo

di Manuela d’Alessandro

Abbiamo trovato negli uffici del Comune di Milano le carte che giustificano gli affidamenti diretti a imprese beneficiarie dei fondi Expo per migliorare la giustizia milanese. Un  bel ‘tesoretto’ di diversi milioni di euro che è stato distribuito a fortunate aziende o enti scelti senza una gara, diremmo quasi “sulla fiducia”.   Continua a leggere

Strage di Natale a Berlinozzz

Migranti jihadisti
il silenzio della Germania

di Soeren Kern *

Secondo un reportage della televisione pubblica tedesca, i leader politici tedeschi e i funzionari della sicurezza nazionale sapevano che i jihadisti dello Stato islamico stavano entrando in Europa sotto le mentite spoglie di migranti ma hanno ripetutamente sottovalutato la minaccia, a quanto pare per evitare di alimentare sentimenti contrari all’immigrazione. Continua a leggere